Il Movimento 5 stelle esulta e attraverso una nota parla di un ‘dietrofront’ del governo rispetto all’obbiettivo dell’incremento delle spese militari fino al 2% del Pil, come da accordi Nato del 2014. Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, lasciando il Senato a ilfattoquotidiano.it, però nega il dietrofront. “L’obiettivo del 2024 era l’impegno che era stato preso nel 2014 e io ho affermato – in una lettera a ‘La Stampa’ del 28 marzo – che l’Italia avrebbe lavorato per una crescita graduale e costante degli investimenti nell’ambito della difesa che è quello che abbiamo fatto e stiamo facendo”, spiega Guerini. “Le valutazioni di questi giorni – prosegue il Ministro – credo rafforzino ulteriormente questo percorso e la cosa importante è che tutti oggi condividono l’impegno a raggiungere l’obiettivo del 2% e continuare questo percorso virtuoso”. “2028 dunque e non più 2024? – risponde – Quando ci sono le condizioni finanziarie. Abbiam detto 2028”.

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Spese militari, Conte: “Pd? Pretendo rispetto, non posso accettare accuse di irresponsabilità. Non siamo la loro succursale”

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