Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina – lo scorso 24 febbraio – fino ad oggi, i soldati russi morti sarebbero ormai addirittura 15.800. E’ quanto si legge sul bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle forze armate di Kiev, che è stato pubblicato su Facebook. Da Mosca non è ancora stato fornito un numero verificabile di vittime militari.

Il direttore del dipartimento della salute della regione Sumy – Ucraina nord orientale – ha dichiarato che i corpi dei soldati russi, uccisi nella guerra, rappresentano una “grave minaccia sanitaria” per l’Ucraina: “La Russia – si legge sulla nota dell’agenzia di stampa ucraina Unian –non porta via i corpi dal terreno“, che rimangono quindi per strada causando un “problema ambientale”.

Dato che spesso i corpi dei militari russi vengono rinvenuti senza documenti, per le forze ucraine risultano difficili da identificare. Al momento, sono stati ordinati 10 container frigoriferi per conservarli, ma i problemi su alcune linee di trasporto ferroviarie hanno rallentato la consegna. Stando a quanto dichiarato alla Unian, i russi porterebbero la “maggior parte dei corpi in Bielorussia, dove vengono caricati su vagoni e rispediti a casa su rotaia”.

Al momento non è possibile verificare l’esattezza delle cifre delle perdite russe – anche sul bollettino si specifica che i dati sono ancora in aggiornamento – ma stando al resoconto delle fonti militari ucraine, oltre ai 15.800 morti, sarebbero stati distrutti 530 carri armati, 1.597 mezzi corazzati, 280 sistemi d’artiglieria, 82 lanciarazzi multipli e 47 sistemi di difesa antiaerea. Le forze russe avrebbero perso nel conflitto anche 108 aerei, 124 elicotteri, 1.033 autoveicoli, 4 unità navali, 72 cisterne di carburante e 50 droni.

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