Il governo italiano ha annullato la vendita dell’azienda che produce droni e velivoli Alpi Aviation ad investitori cinesi. Anticipata dall’agenzia Reuters, la notizia è stata poi confermata da palazzo Chigi. L’operazione era stata avviata nel 2018 e prevedeva l’ingresso al 75% di soci cinesi. La vendita era stata congelata in attesa di verifica, lo scorso settembre la Guardia di finanza aveva reso noto che erano in corso un’indagine. Ora palazzo Chigi avrebbe optato per lo stop definitivo, forse anche in considerazione degli sviluppi geopolitici. I gruppi cinesi coinvolti nell’acquisizione sono China Corporate United Investment Holding (Ccui) e CRRC Capital Holding, a loro volta controllate dal Comitato di gestione della Wuxi Liyuan Economic Development Zone e SASAC. Alpi Aviation produce in particolare Strix-DF, un velivolo senza pilota per supportare operazioni tattiche e forze speciali. Strix-DF fornisce sorveglianza aerea e dati di intelligence negli ambienti urbani in tutte le condizioni di luce.
Roma ha deciso di annullare l’accordo dopo che l’indagine ha concluso i soggetti coinvolti avrebbero dovuto informare il governo dell’operazione ai sensi delle normative italiane sul “golden power” volte a proteggere asset strategici. Oltre ad annullare l’accordo, il governo italiano ha anche inflitto sanzioni ai soggetti coinvolti. Da quando il golden power è stato introdotto nel 2012, sono state bloccate solo sei operazioni, cinque dei quali riguardavano offerte cinesi e ben quattro sotto il governo Draghi.