Scontro in Aula alla Camera tra i deputati di Fratelli d’Italia, Lollobrigida e Foti, e il presidente del Consiglio Draghi sulla riforma del catasto, oggetto di una parte del question time. “La sua domanda rivela un equivoco profondo” ha replicato Draghi a Lollobrigida, che poco prima aveva accusato il governo di aumentare le tasse. “Siccome c’è l’emergenza bisogna fermarsi, non fare, stare fermi, niente riforme, cambiamenti, sempre fermi. Ecco, questo non è il motivo per cui è nato questo governo, non per stare fermo”. Poi, nel merito della questione ha risposto: “L’impianto del catasto è del 1939, tante cose ci sono state in mezzo, anche la seconda guerra mondiale”. Nessuno “pagherà più tasse” ha poi assicurato ai parlamentari che rumoreggiavamo dai banchi di FdI. “E devo dire che un po’ di credibilità sul fatto di non far pagare tasse questo governo se l’è guadagnata…”, ha detto. Ai deputati meloniani, che sottolineavano le sue parole con un coretto polemico “eeehhhh”, il premier ha risposto a tono: “Eh, eh, eccome!“. “L’introduzione dell’Ici, dell’Imu, l’abolizione dell’Ici, l’introduzione della Tasi, sono state fatte sempre su valori inesistenti, che non hanno senso, valori di 33 anni fa: questa procedura di applicare un coefficiente fisso su valori che non hanno senso deve finire, vogliamo trasparenza”

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