La pandemia regredisce e gli effetti ora si vedono in maniera evidente sulla pressione ospedaliera. L’Italia torna sotto 15mila ricoverati nei reparti ordinari e le terapie intensive sono a un passo dallo scendere sotto i 1000 posti occupati. Numeri nettamente più bassi rispetto ad appena venti giorni fa: il 26 gennaio erano 20.001 i pazienti Covid ospitati in area medica. La diminuzione è quindi del 25%, a fronte dei 14.562 odierni con 565 ricoverati in meno nell’ultimo giorno.

Continuano a svuotarsi anche le terapie intensive, con 71 ingressi in 24 ore e un saldo di -36 assistiti che porta il totale a 1.037. Per quanto riguarda i nuovi casi diagnosticati sono stati 57.890 tra i 538.131 tamponi processati, di cui 405.222 test antigenici rapidi, con un’incidenza in leggera risalita al 10,8%. Ancora alto il numero di decessi, ben 320 riportati nel tabellino di cui 58 risalenti ai giorni precedenti ma comunicati solo oggi da alcune regioni.

Dall’inizio della pandemia sono 12.323.398 i casi accertati di infezione di Sars-CoV-2. In 10.732.908 sono guariti o sono stati dimessi, mentre altri 152.282 sono deceduti. Gli attualmente positivi sono 1.438.208, di cui 1.422.609 si trovano in isolamento domiciliare. La regione con il maggior incremento nelle 24 ore è stato il Lazio, che riporta 6.375 nuovi casi.

Oltre 6mila diagnosi anche in Lombardia (6.116) e Campania (6.059). Segue il Veneto con 5.880 contagi, la Sicilia ne riporta 5.286 e la Puglia si ferma a 4.366. Più di duemila nuove positività anche in Toscana (3.691), Emilia-Romagna (3.475), Piemonte (3.059, Marche (2.174) e Sardegna (2.069).

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