“Il Comitato di redazione del quotidiano Libero si dissocia dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid”. Con queste parole i colleghi di Tommaso Montesano hanno voluto esprimere il loro dissenso sulle affermazioni pubblicate su Twitter. Dal canto suo Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano fondato da Vittorio Feltri ha commentato: “Ho chiesto all’azienda di valutate se esistono presupposti per il licenziamento per colpa grave e, comunque nell’attesa, la sospensione immediata di Montesano”. Arriva però in giornata la risposta di Montesano che spiega di essere stato gravemente equivocato”.

Montesano, in un tweet pubblicato martedì 8 febbraio, aveva infatti scritto: “Le bare di #Bergamo stanno al #COVID19 come il lago della Duchessa sta al sequestro #Moro”, paragonando la foto dei mezzi militari che trasportavano i feretri delle vittime del covid al falso comunicato delle Brigate Rosse durante il sequestro Moro. Sallusti, in un articolo pubblicato sul suo giornale, si è quindi scusato “con le famiglie delle decine di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa della pandemia”. “Si possono avere le idee più diverse su vaccini e Green pass, ma le teorie negazioniste sono quanto di più lontano dai valori dei giornalisti di Libero“, ha aggiunto il direttore del giornale milanese.

Il giornalista spiega però la sua posizione chiarendo di essere stato frainteso: “Il mio pensiero – scrive Montesano in un post sul suo profilo Facebook – era un semplice parallelismo – espresso in modo icastico ma evidentemente infelice – tra la forza simbolica dei camion militari di Bergamo, che hanno avuto il merito di far aprire gli occhi anche ai più scettici che negavano la gravità della pandemia, e le immagini della ricerca del corpo dell’onorevole Moro nel lago della Duchessa che, secondo le ricostruzioni storiche, convinsero l’opinione pubblica ad accettare l’ineluttabilità del destino di Moro. Volevo, in sostanza, sottolineare la forza evocativa di due immagini simbolo che hanno segnato in modo indelebile la storia, anche recentemente, del nostro Paese”. “Non ho mai inteso offendere il ricordo delle Vittime né i parenti che ancora oggi ne piangono la scomparsa. Né, tantomeno, contestare l’attendibilità dell’evento che ha colpito l’intera Comunità e la Nazione. Se ciò è avvenuto, me ne scuso e a loro esprimo la mia più sincera vicinanza, oltre all’augurio di trovare al più presto conforto e giustizia. Così come mi scuso con i miei colleghi, con il direttore e con l’Azienda. Chiedo che il tweet – peraltro rimosso – non sia ulteriormente strumentalizzato per fini estranei a quello che era il mio pensiero”, conclude Montesano.

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