Uno studente di 18 anni, Lorenzo Parelli, è morto nel pomeriggio del 21 gennaio a causa di un incidente sul lavoro nello stabilimento della Burimec – una ditta di costruzioni meccaniche – a Lauzacco, frazione di Pavia di Udine. Venerdì era il suo ultimo giorno di tirocinio in un progetto di alternanza scuola-lavoro in convenzione con l’azienda. Secondo una prima ricostruzione, durante un lavoro di carpenteria metallica, una putrella (una trave d’acciaio) gli è caduta addosso uccidendolo sul colpo: inutili i tentativi di rianimazione del personale del 118.

Sul posto sono arrivati i genitori: con loro i carabinieri della compagnia di Palmanova, gli ispettori della Asl e il pubblico ministero di turno dalla procura udinese. L’area è stata transennata e verrà posta sotto sequestro per cercare di stabilire eventuali responsabilità penali. Il giovane, nato a novembre del 2003 e originario del vicino paese di Castions di Strada, studiava all’istituto tecnico industriale “Giacomino Bearzi” del capoluogo friuliano, gestito dall’ordine dei salesiani. Sul proprio sito internet, la Burimec si descrive come specializzata nella “costruzione di apparecchi ed impianti per la pesatura, costruzioni e lavorazioni meccaniche per l’industria siderurgica”. La sede principale delle lavorazioni è nel paese di Buttrio, mentre lo stabilimento di Lauzacco si occupa soltanto di laminazione.

“Un fatto di una gravità inaudita, indegno per un paese civile. Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile“, scrive su Twitter il sindacato Cisl riportando le parole del segretario nazionale, Luigi Sbarra. “Come amministrazione regionale ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici del giovane”, dichiarano in una nota congiunta il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e l’assessora al Lavoro Alessia Rosolen. È incomprensibile come ancora oggi si possano verificare episodi di questa gravità. In questo momento, però, l’incommensurabile dolore sofferto dalla famiglia impone a tutti un rispettoso silenzio, in attesa che le autorità competenti ricostruiscano l’esatta dinamica di quanto accaduto”.

“L’età del ragazzo, e il fatto che si trattasse di uno studente, rende ancora più difficile e doloroso commentare questa ennesima morte sul lavoro”, ha detto Villiam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg. “È difficile, impossibile trovare le parole: speriamo solo che davanti alla morte in fabbrica di uno studente diciottenne, tutti, nessuno escluso, imprese, organizzazioni di categoria, sindacato, enti di vigilanza, istituzioni, si facciano un esame di coscienza e riflettano, ogni giorno, se stanno facendo davvero tutto il possibile per evitare che questa strage continui e per garantire la sicurezza e l’incolumità di chi lavora”.

“Un dolore senza fine questa sequela di vittime innocenti che perdono la vita mentre si guadagnano il pane, lavoratori anziani su impalcature, giovani che si affacciano ai cantieri, madri e padri di famiglia uccisi dai macchinari. Non si può pagare un simile prezzo per costruire la ripresa del Paese”. ha scritto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, ex presidente di regione: “Abbiamo sentito con chiarezza l’appello dei sindacati, le risposte del governo, la posizione delle imprese: adesso però basta, le cose devono cambiare”. Il deputato di LeU Erasmo Palazzotto ha commentato così su Twitter: “18 anni. Ha perso la vita nel suo ultimo giorno di stage schiacciato durante lavori in un’azienda meccanica. Che dolore. E che sconfitta per un paese, il nostro, che conta l’ennesima tragedia. Servono nuove misure per la sicurezza sul lavoro. Non possiamo più rimandare”.

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