“Il centrodestra con Berlusconi ha sindrome di Ovidio: o con te o senza di te, non se lo tolgono di mezzo. Non lo vogliono ma devono indicarlo perché queste persone le ha fatte lui”. Così Pierluigi Bersani di Articolo 1, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Secondo Bersani il centrodestra “non ci sarebbe se non ci fosse stato Berlusconi” ed è per questo, quindi, che Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno dato il via libera alla sua candidatura.

Riguardo al “diritto” di avanzare nomi da parte del centrodestra Bersani specifica: “Non è vero che loro hanno il titolo a dire ‘tocca a noi’ – dice – E quando dici Berlusconi e dici ‘tocca a noi’ il risultato qual è? Che si torna sul saputo, Mattarella (bis ndr) o Draghi. Ma vogliamo o no allargare lo sguardo?”.

Sull’ipotetico nome di Mario Draghi come prossimo Capo dello Stato, Bersani è però scettico, sebbene come figura “porti con sé tutte le caratteristiche”: “Il giorno dopo però siamo sicuri di non destabilizzare l’azione del governo? Con tutta la stima che ho per Draghi, non ne sono sicuro – dice in studio – Non possiamo mica andar per farfalle. In politica, quando si tira un filo vien giù il maglione… Non voglio escludere Draghi ma voglio assicurarmi che il governo sia stabile”. Secondo Bersani, se anche Draghi andasse al Quirinale “non sarà lui a dirigere il traffico, è la politica a gestirlo”.

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