“L’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria. C’erano modi più economici e veloci di ridurre le emissioni”. Questo il pensiero tranchant dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in occasione del primo compleanno del sodalizio franco-italiano.

Non è la prima volta che il numero uno del gruppo esprime perplessità riguardo alla mobilità a elettroni, ma stavolta le sue parole pesano come macigni. Riferendosi infatti alla transizione accelerata verso l’elettrificazione imposta dall’alto, ovvero da Bruxelles, la definisce una “brutalità che crea rischi sociali”. Secondo Tavares, infatti, con i costi di un’auto elettrica più alti del 50% rispetto a una tradizionale, si rischia “di perdere la classe media, che non potrà più comprare auto”.

Il rischio, nondimeno, è anche quello di minare la sopravvivenza di parte del settore automotive. “Il metodo scelto non permette ai costruttori auto di essere creativi per trovare idee diverse. Bisogna limitare l’impatto dei costi supplementari del 50% dell’auto elettrica. Significa avere in 5 anni aumenti di produttività del 10% medio all’anno, mentre l’industria automobilistica in Europa raggiunge di norma tra il 2% e il 3%. Vedremo tra qualche anno quali produttori saranno sopravvissuti e quali no”.

Ciò detto, già da tempo la decisione di Stellantis è stata quella di adeguarsi, rendendo marchi come Fiat, Peugeot e Opel completamente elettrici entro il 2030. Ma, ancora una volta, Tavares non ha nascosto il suo disappunto: “Rispettiamo le leggi e quindi combatteremo per essere i migliori con i fattori che ci vengono dati, o imposti”.

Molto dipenderà anche dagli incentivi, determinanti al fine di sostenere una tecnologia che in fondo i consumatori stanno dimostrando di non voler recepire più di tanto. “Bisognerebbe che gli incentivi fossero mantenuti almeno fino al 2025. Ma non credo che i governi potranno continuare a sovvenzionare la vendita di veicoli elettrici ai livelli attuali. Quindi torniamo al rischio sociale“, spiega Tavares.

Il manager portoghese, nondimeno, alimenta anche i dubbi sull’impatto effettivo dell’elettrico sulle emissioni inquinanti: “Tra 10 o 15 anni conosceremo anche i risultati reali dell’elettrificazione nella riduzione delle emissioni. Per dirla semplice, non guardare l’intero ciclo di vita delle auto elettriche è riduttivo.” In conclusione, per Tavares, “è presto per dire se l’approccio europeo è ragionevole”.

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