Anche la Francia si prepara al Super green pass. Parigi, che alla vigilia di Natale ha superato per la prima volta i 100mila nuovi contagi, ha deciso di introdurre dal 15 gennaio, previo il via libera del parlamento, il “pass vaccinale” per ristoranti, cinema e palestre e tutte le attività al chiuso. “Un semplice tampone non sarà più sufficiente”, ha spiegato il premier Jean Castex dopo il consiglio dei ministri insistendo sull’intenzione di rafforzare “il nostro scudo” contro il Coronavirus. Quindi già da martedì 28 dicembre sarà possibile prenotare la terza dose di vaccino a soli 3 mesi dalla seconda. Castex ha annunciato anche pene più severe per chi spaccia green pass falsi. Dal 3 gennaio inoltre non sarà più possibile consumare nei locali in piedi ma solo al tavolo, i grandi eventi saranno limitati a 2.000 persone al chiuso, 5.000 all’aperto, e si tornerà allo smart working obbligatorio per almeno 3 giorni a settimana.

Parigi riflette anche sulla necessità di ridurre i giorni di isolamento dei contatti di un positivo per non ritrovarsi a gennaio con un Paese paralizzato. “Le nuove regole saranno rese note entro la fine della settimana”, ha avvisato il premier. Per Capodanno invece sono state ribadite le “raccomandazioni” del Natale, e cioè di evitare grandi feste e assembramenti, di usare le mascherine e sottoporsi a test preventivi.

Prosegue intanto il crollo di casi in Germania, dove settimane fa il cancelliere Olaf Scholz aveva istituito il lockdown per chi non era vaccinato. Il Regno Unito invece valuta di introdurre nuove restrizioni: Boris Johnson potrebbe dare regole più rigide per i ristoranti già a partire dalle prossime ore. Solleva allarme l’Australia, dove è stata raggiunta quota 10mila casi in 24 ore. L’Iran, nel frattempo, ha vietato l’ingresso ai viaggiatori provenienti da Regno Unito, Francia, Norvegia e Danimarca.

GERMANIA – Continuano a calare i casi in Germania, dove i contagiati dall’inizio della pandemia sono oltre sette milioni. I dati riportati dall’Istituto Robert Koch segnalano 13.908 contagi accertati nelle ultime 24 ore e altri 69 decessi, che portano il bollettino a 7.005.289 casi con 110.433 vittime e circa 6.156.500 le persone guarite dopo aver contratto il Covid-19. L’incidenza per 100.000 abitanti su sette giorni è di 222,7 casi, in calo. I casi attivi sono circa 738.400. La discesa, in parte dovuta al numero ridotto di test effettuati nel fine settimana, è iniziata nei giorni scorsi: il 26 dicembre sono stati individuati soltanto 10.100, contro i 22.214 del giorno di Natale, i 35.341 della vigilia e i 44.927 del 23 dicembre. Il governo di Olaf Scholz aveva istituito nelle settimane precedenti una sorta di lockdown per i non vaccinati.

REGNO UNITO – Il governo britannico sta valutando coi propri consulenti scientifici la possibilità di introdurre nuove restrizioni alla luce degli ultimi dati sul Covid che potrebbero mostrare una ulteriore avanzata della variante Omicron. Lo si legge sul sito della Bbc, secondo cui dopo due giorni senza numeri sul coronavirus pubblicati per via della pausa natalizia si teme un nuovo record di contagi. Downing Street ha affermato che non sono state ancora prese decisioni sull’introduzione in Inghilterra di ulteriori misure per controllare la variante Omicron ma in precedenza il premier Boris Johnson aveva affermato che non avrebbe esitato ad agire dopo Natale, se necessario.
Perciò è possibile che Londra possa seguire l’esempio delle altre nazioni del Regno Unito che hanno inasprito le restrizioni anti-Covid a partire dal 26 dicembre, in particolare per quanto riguarda pub e ristoranti.

ISRAELE – Il ministero della Sanità israeliano ha ridotto il lasso di tempo minimo che deve intercorrere fra la somministrazione della seconda dose di vaccino Pfizer e la terza: in precedenza si poteva ricevere la terza vaccinazione solo cinque mesi dopo la seconda, da adesso questo periodo viene ridotto a soli tre mesi. “I dati del contagio in Israele e nel mondo indicano un netto aumento del Covid in generale e della variante Omicron in particolare”, ha osservato il ministero. “Adesso esiste la necessità di elevare il livello di immunità nella popolazione nei tempi più stretti possibile”.

NEW YORK – A New York invece entra in vigore l’obbligo di immunizzazione nelle aziende private: i dipendenti del settore potranno lavorare se saranno in grado di documentare entro il 27 dicembre la prova di aver ricevuto almeno una dose di vaccino. I datori di lavoro dovranno verificare lo status delle vaccinazioni dei dipendenti e chi non risulterà in regola sarà multato. Le sanzioni partono da 1.000 dollari. Le nuove norme prevedono anche che chi vuole mangiare all’interno di un ristorante e ha dai 12 anni in su presenti la documentazione della doppia dose di vaccino. Lo stesso vale per le palestre e gli eventi di intrattenimento al chiuso

AUSTRALIA – Preoccupa intanto l’Australia, che ha registrato un record di oltre 10mila nuovi casi di coronavirus in 24 ore: è la prima volta che questa quota viene superata dall’inizio della pandemia. Hanno contribuito al nuovo record l’elevato numero di contagi negli Stati di Nuovo Galles del Sud (6.324), Victoria (1.999) e Australia del Sud (842). Il laboratorio di patologia di St Vincent a Sydney nel frattempo è di nuovo sotto i riflettori per avere inviato a quasi 1.000 persone risultati sbagliati dei test anti Covid: un totale di 995 persone hanno ricevuto esiti negativi, ma in realtà l’esame dei tamponi deve ancora essere terminato.

E arriva la conferma del primo decesso legato alla variante Omicron. Si tratta di un ottantenne con patologie pregresse e che aveva ricevuto due dosi di un vaccino contro il coronavirus. Progressi si registrano invece nella ricerca di un vaccino universale contro Covid-19, a prova di varianti. Alcuni topi sono stati inoculati con proteine di trasporto (carrier proteins) come elementi costitutivi di una nuova generazione di vaccini resistenti a qualsiasi variante di SARS-CoV-2. Lo studio è condotto dai ricercatori del Laboratorio di Immunogenomica del Garvan Institute di Sydney e del Westmead Institute for Medical Research. Viene impiegato un algoritmo che esamina la composizione genetica di un virus e identifica le porzioni stabili di SARS-CoV-2, che sono essenziali per la sua capacità di mutare e sopravvivere. L’algoritmo ha identificato correttamente regioni del virus che evitano l’80% delle mutazioni trovate in Alpha, Beta, Delta e Omicron.

Questo suggerisce che tali aree del virus rimangono stabili attraverso tutte le varianti. L’ipotesi di lavoro è che se un vaccino può stimolare anticorpi per attaccare tali proteine, allora può neutralizzare anche qualsiasi mutazione che emerga di Covid-19. I vaccini correnti operano invece in direzione opposta. Identificano le proteine Spike che sono uniche di una particolare variante e quindi disattivano quella variante colpendo la proteina specifica. Ma quando emerge ancora una nuova variante, come Omicron ha ampiamente dimostrato, i vaccini correnti non sono più ottimali, spiega ancora Burnett.

IRAN – Vietato per 15 giorni l’ingresso in Iran ai viaggiatori provenienti da Regno Unito, Francia, Norvegia e Danimarca. Le misure sono state annunciate nelle scorse ore dalla tv di Stato iraniana insieme alla proroga per altre due settimane di analoghe restrizioni per i viaggiatori in arrivo dal Sudafrica e da altri sette Paesi vicini. Chiusi, secondo le notizie riportate anche da al-Arabiya, i confini con la vicina Turchia. L’Iran è il Paese più colpito in Medio Oriente dalla pandemia di coronavirus. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, le autorità hanno confermato più di sei milioni di contagi con oltre 131.000 decessi.

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