Le parabellum diventano per tutti. Le armi da fuoco corte, semiautomatiche o a ripetizione, “camerate per il munizionamento nel calibro 9×19” (come la Beretta 92) si potranno vendere a chiunque abbia il porto d’armi a uso civile o sportivo, mentre finora erano riservate a militari e forze dell’ordine. È l’effetto di un emendamento alla legge europea 2019-2020, il provvedimento che adegua l’ordinamento italiano alla normativa Ue, approvato martedì in via definitiva dalla Camera. Cade così uno storico tabù dell’ordinamento italiano, che ha sempre vietato – prima per prassi, dal 2010 anche per legge – il commercio civile delle parabellum, cartucce dal notevole potere penetrante, che negli ambienti chiusi rende letale anche il rimbalzo dei colpi. Una norma contestata dagli appassionati di armi, secondo cui le prestazioni delle 9×19 sono paragonabili a quelle delle 9×21 israeliane che invece chiunque può ottenere con licenza.

L’emendamento, proposto dal senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari, cancella il passaggio della legge sulle armi (la 110 del 1975) che proibiva “la fabbricazione, l’introduzione nel territorio dello Stato e la vendita” delle armi corte munizionate parabellum, “salvo che siano destinate alle Forze armate o ai Corpi armati dello Stato, ovvero all’esportazione”. “La legalizzazione del calibro 9×19 parabellum mette fine a un pregiudizio e un aggravio di costi per gli operatori della sicurezza privata e ha anche importanti ripercussioni in ambito sportivo“, esulta Fazzolari. Finalmente, dice, si potranno “organizzare in Italia competizioni internazionali di tiro, con il venir meno del divieto imposto agli atleti stranieri di introdurre sul suolo italiano la propria attrezzatura per lo svolgimento delle gare. Una svolta attesa da decenni da sportivi, addetti alla sicurezza privata, collezionisti o semplici amatori”.

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