A fronte di circa 24 miliardi erogati sotto forma di reddito di cittadinanza dal 2019 a oggi, ammonta a 48 milioni la cifra che in base ai controlli dei carabinieri è finita nelle tasche di persone che non ne avevano diritto. Si tratta di una percentuale infinitesimale (0,2%), anche se i numeri mostrano che nei primi due anni le verifiche dell’Arma sono state molto poche. Nel 2019 hanno riguardato solo 10.778 persone, riscontrando 459 irregolarità (4,26%) per un valore di 969mila euro, e nel 2020 – complice anche la pandemia – i controlli si sono fermati a 18.131 a fronte di oltre 3 milioni di beneficiari, con 1.408 illeciti (7,7%) verificati per 5,6 milioni di euro. Quest’anno i controlli si sono moltiplicati, superando i 156mila e 9.247 persone (6%) sono state denunciate per irregolarità che hanno sottratto alle casse pubbliche 41,3 milioni.

Tra inizio 2020 e settembre 2021 la Guardia di Finanza dal canto suo ha riscontrato l’indebita percezione di 127 milioni, anche in quel caso una piccolissima quota rispetto ai 15 miliardi sottratti nel complesso alle casse dello Stato nello stesso periodo.

Sui 41 milioni percepiti illegalmente nel 2021, 20 fanno riferimento a controlli fatti tra maggio e ottobre in cinque regioni del Sud Italia, da cui è emersa un’alta quota di irregolarità in Campania (30%) mentre in Puglia sono risultati irregolari il 7,5% dei nuclei oggetto degli accertamenti, in Basilicata il 6,5% e in Abruzzo e Molise il 5,9%.

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