Tra gli 8 e i 9mila voti dispersi e non conteggiati: è l’accusa lanciata da un candidato della lista di centrodestra Rinascimento Cambiamo. Ritiene che a Roma siano andati smarriti almeno tra i tre e i quattro voti a sezione. Per il momento Roberto Litta, che ha tentato la corsa all’Assemblea capitolina con la lista di Vittorio Sgarbi, ha rintracciato almeno 74 sezioni sulle 2.600 romane in cui non gli tornano i conti e del caso ha interessato la Procura. Non soltanto: ha avviato anche una vera e propria ricerca sul territorio dei “dispersi”, ovvero dei cittadini che hanno votato e ritengono che la loro preferenza non sia stata registrata nei database del Comune di Roma.

IL CASO – A far scattare i sospetti di Litta è stata una prima mancata corrispondenza in un paio di sezioni del Municipio IX dove “compaiono zero voti sul sito comunale e i cittadini che mi avevano votato sono venuti a chiedermene conto”, spiega il candidato. Litta quindi ha avviato una indagine interna tra i possibili elettori: amici, parenti e conoscenti di vecchia data che giurano di aver votato per lui. Fatta una stima dei voti, sezione per sezione, che avrebbero dovuto essere stati espressi per lui e confrontando i numeri con le preferenze apparse sul sito ufficiale, Litta ha riscontrato un’anomalia già in 74 sezioni “ma la ricerca sta andando avanti e ne stiamo trovando altre”, sottolinea. “In alcune sezioni compaiono zero preferenze per i nostri candidati tra lo stupore dei cittadini che affermano di averci votato”, spiega. “Ritengo che il problema possa aver riguardato tutte le sezioni di Roma – racconta ancora il candidato -. Secondo noi, per colpa o per dolo, questo lo accerterà la magistratura, sul totale almeno tre o quattro schede a sezione, con i nostri voti, sono state registrate come nulle o bianche”. Per Litta si tratta di “un calcolo in base al quale anziché l’1,9 per cento registrato, la lista Rinascimento Cambiamo avrebbe raggiunto il 3 per cento: che era quanto avevamo previsto indicativamente in campagna elettorale, numeri alla mano di quelli che promettevano di votarci, ma anche sulla base dei sondaggi”. Il 3 per cento avrebbe permesso, anche in caso di sconfitta di Enrico Michetti, l’elezione di un consigliere alla lista che, invece, con l’1,9 per cento è fuori dall’Assemblea capitolina.

LA DENUNCIA – Il 7 ottobre così Litta, insieme all’avvocato Antonio Di Tommaso, ha presentato un esposto denuncia alla Procura in cui – a fronte dei fatti supposti – si chiede ai magistrati di effettuare una verifica ma anche di eseguire “il sequestro penale di eventuali schede elettorali che a seguito delle indagini e delle verifiche dovessero risultare alterate in tutto o in parte in forma fraudolenta”. Nell’atto di denuncia si chiarisce anche che “rispetto ai dati dei risultati elettorali pubblicati sul sito ufficiale del Comune di Roma, inerenti le relative preferenze riportate dai singoli candidati, risultano mancanti numerosi voti di preferenza” in particolare “in tutte le sezioni elettorali del IX Municipio” ma anche in molte altre.

LA RICERCA DEI VOTI PERSI – Non è finita qui. Il candidato, determinato a dar battaglia e a ritrovare (uno a uno) i voti smarriti, sta invitando i cittadini a segnalare le anomalie e in pochi giorni ha già raccolto oltre 300 testimonianze scritte di votanti che dichiarano di non aver trovato “riscontro del voto da me espresso”. Segnalazioni che “se i cittadini vorranno porteranno davanti al magistrato quando sarà il momento – chiarisce Litta -, ma quello che conta che è sia assicurato che il voto espresso da un libero elettore possa arrivare a destinazione”.

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