Ieri l’operazione di polizia contro coloro che si definivano “guerrieri” No Vax, con tanto di chat in cui parlavano di azioni dimostrative violente; oggi le parole della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “La preoccupazione c’è perché i toni salgono sempre di più e c’è il rischio che ci siano estremismi che vanno a incidere sulle manifestazioni“. Il ministro dell’Interno ha parlato durante la presentazione del Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli e al netto della tensione ha sottolineato il lavoro fin qui svolto dalle forze dell’ordine: “Da inizio pandemia abbiamo svolto 50 milioni di controlli – ha sottolineato -, ci sono state manifestazioni con infiltrazioni della criminalità. In questo momento abbiamo avuto manifestazioni che ci davano preoccupazione, come il blocco delle stazioni, dove ci ci siamo impegnati particolarmente ed è andato tutto bene”.

Il riferimento è a quanto accaduto nello scorso fine settimana, quando il popolo dei No Vax aveva promesso di bloccare le stazioni e gli aeroporti delle grandi città in segno di protesta contro vaccini e Green pass. Alla fine i manifestanti erano poche decine in tutta Italia: un flop a tutti gli effetti, ma alla vigilia in via Arenula avevano messo in campo un piano molto dettagliato e con grande utilizzo di uomini e mezzi per evitare qualsiasi tipo di disordine. A distanza di una settimana, il ministro dell’Interno ha confermato quella preoccupazione, specie per il clima sempre più aspro degli ultimi giorni. Questo non significa mettere in discussione le misure del governo e su questo il parere della Lamorgese è chiaro: “Non dobbiamo bloccare la ripartenza del nostro paese e il green pass è certamente uno strumento fondamentale per garantirla”. Il ministro dell’Interno, poi, ha parlato anche di terrorismo islamico in relazione al ritorno dei Talebani al governo dell’Afghanistan e al rischio di ripercussioni nel mondo. “Al momento il rischio è rappresentato da lupi solitari o persone particolarmente fragili” ha detto la ministra, secondo cui “c’è un rischio latente, dobbiamo pensare a lupi solitari e a persone particolarmente fragili. Si tratta di una situazione difficile, ne abbiamo parlato al G7 per mettere in piedi uno sforzo comune”.

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