Dopo un’estate avara di piogge come è successo solo altre due volte negli ultimi 65 anni, il rifugio Quintino Sella, ai piedi del Monviso, dove nasce il Po, il fiume più lungo d’Italia, ha alzato bandiera bianca. Le riserve d’acqua immagazzinate nella stagione invernale sono finite. Nel pieno di un settembre ancora estivo, il Quintino Sella, quindi, non è più in grado di ospitare gli alpinisti e gli escursionisti.

I gestori della struttura del Cai, a 2.640 metri di altitudine, posto tappa sulla Gta (Grande Traversata Alpina), hanno spiegato: “Non ce ne vogliamo andare. Stanchi ma innamorati di questo posto fantastico. Quando è capitato di chiudere presto, era per la neve arrivata a sorpresa. Invece quest’anno chiudiamo in anticipo perché siamo senz’acqua”. L’allarme per la siccità era già scattato da tempo al rifugio dove ogni anno sostano o si fermano migliaia di appassionati della montagna, sulla strada che li porta sui sentieri rocciosi verso i 3.841 metri del Monviso, o alla meta di un cammino che parte dal Pian del Re, alle sorgenti del Po. “In realtà – spiegano i gestori – è da settimane che conviviamo con l’insufficienza di acqua, ingegnandoci per trovare soluzioni e garantire i servizi base”.

Nella valle Po è la seconda grave siccità in pochi anni: a settembre del 2017 le fonti del Po erano rimaste prosciugate. E oggi come allora è il Cuneese la provincia piemontese a soffrire maggiormente: ad agosto è mancato l’80% di acqua rispetto alla media storica. Il deficit è comunque del 50-60% nelle altre zone della regione. Il rapporto su primavera ed estate di Arpa evidenzia una situazione di siccità “severa” nel sud del Piemonte e addirittura “estrema” a cavallo tra le vallate del Torinese e del Cuneese.

Ai minimi termini la portata di alcuni fiumi: il deficit della Bormida a Cassine (Alessandria) a fine agosto aveva già raggiunto l’88% rispetto alla media storica del mese la Stura di Demonte a Fossano (Cuneo) ha perso l’85% dell’acqua, il Pellice a Villafranca Piemonte l’80%, il Varaita a Rossana (Cuneo) il 66%. E la Provincia di Cuneo ha autorizzato una deroga parziale, in alcuni fiumi, alla regola del deflusso minimo vitale. Una decisione concordata con i consorzi irrigui e la Regione per venire incontro alle richieste del mondo agricolo. E all’orizzonte non si intravedono piogge: caldo estivo e tempo secco anche nei prossimi in Piemonte nei prossimi giorni. Solo da metà della settimana che inizia il 13 settembre si spera nell’arrivo di una perturbazione.

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