Sono 550 (subsahariani, egiziani e marocchini) i migranti sbarcati a Lampedusa questa mattina. Il barcone era partito dalla Libia ed era stipato all’inverosimile. Fra di loro anche tre donne e un bimbo. “Molti di loro mostrano segni di violenza e percosse subite durante la permanenza nel paese nordafricano”, spiega Alida Serrachieri, responsabile medico di Msf nell’isola. Il team (composto da medici, infermieri, mediatori culturali e psicologi), a partire dalle 9 ha dato assistenza ai migranti sbarcati al molo Favaloro. Altri 31 migranti, che viaggiavano su due diversi barchini, sono giunti poco dopo sull’isola. Il primo di 6 metri che è partito da Kerkennah, con a bordo 16 tunisini, compresi due minorenni accompagnati e uno non accompagnato. Il secondo partito da Sfax aveva invece a bordo 15 tunisini fra cui una donna e 2 minorenni. Una quarta imbarcazione con 27 tunisini, fra cui 5 donne e altrettanti minori, compreso un neonato, sono stati intercettati e soccorsi nel primo pomeriggio a 8 miglia e mezzo dalla costa di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di finanza.

La Procura della Repubblica di Agrigento, con a capo Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta sul viaggio e sul maxi sbarco. Non si tratta del classico fascicolo sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che viene aperto ad ogni sbarco, indirizzato ad individuare i possibili traghettatori di uomini. Appare scontato in questo caso – dell’attività investigativa si stanno occupando Guardia di finanza e Squadra Mobile – che per imbarcare tutte quelle persone (539 appunto) su un unico barcone vi sia dietro un’organizzazione che ha magari prima tenuto, in qualche centro-lager, gli egiziani, siriani, magrebini e subsahariani.

All’hotspot di contrada Imbriacola i nuovi arrivati andranno ad aggiungersi ai 695 già presenti e dunque gli ospiti – a fronte di 250 posti – superano le 1.200 unità. 375 i migranti, sottoposti al tampone rapido a Lampedusa per la diagnosi del Covid e identificati, verranno però che fra poco imbarcati sulla nave “Diciotti” della Guardia costiera per essere trasferiti a Pozzallo (Ragusa).

“A Lampedusa arrivano circa 500 migranti, uno dei più grossi sbarchi degli ultimi tempi. Ancora una volta l’isola si prepara ad affrontare da sola il peso dell’accoglienza umanitaria. Sono il primo a dire che bisogna sostenere, a tutti i livelli, l’impegno della comunità internazionale di fronte al dramma che si sta vivendo in Afghanistan, ma è giusto ricordare che ci sono altri territori e paesi nei quali vengono quotidianamente negati i diritti umani e diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, al cibo”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello.

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