La Spagna, che è alle prese con la quinta ondata di covid19, registra in 24 ore un numero di decessi che non si toccava dallo scorso 11 maggio: 190. C’è da dire che non si tratta di morti avvenute tutte lo stesso giorno ma anche avvenute nei giorni precedenti e notificate solo oggi. Cosa simile a quanto accadde, ad esempio, per i dati dei decessi della regione Sicilia dello scorso 18 agosto, quando nel computo vennero inserite 24 vittime registrate nei giorni precedenti.

Si tratta in ogni caso di una delle conseguenze della quinta ondata di contagi che ha investito il Paese dall’inizio dell’estate e il cui impatto è percepibile anche con la pressione sugli ospedali: benché in calo rispetto a ieri, il tasso di occupazione da parte di pazienti covid nelle terapie intensive rimane su livelli simili a quelli delle ultime settimane, al 19,28%, ieri era del 20,04%. Nei reparti ordinari l’occupazione è invece del 6,79%, ieri era del 7,11%.

In calo anche l’incidenza dei nuovi casi su 14 giorni e il tasso di positività, che sono rispettivamente a 305 ogni 100.000 persone, -12 punti circa rispetto a ieri, e al 10,68%. Numeri decisamente più alti rispetto a quelli italiani. Simile, invece il dato sulle vaccinazioni: nella penisola iberica il 66,7% della popolazione ha già completato il ciclo di vaccinazione contro il covid. L’alto tasso di protezione raggiunto nelle ultime settimane ha influito in maniera decisiva a far sì che il numero di malati gravi si riducesse in modo significativo rispetto a precedenti ondate.

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