“Milano e il Nord-Italia rappresentano un tassello decisivo nel quadro della ripartenza che il nostro Paese si appresta ad affrontare”. Giuseppe Conte, in una lettera al Corriere della sera, entra nella campagna elettorale per le prossime amministrative nel capoluogo della Lombardia. E lo fa riconoscendo gli “errori” commessi dal Movimento 5 stelle in questi anni sul fronte del Nord, troppo spesso trascurato, e annunciando “un nuovo corso” sotto la sua guida. “Questa città, che molto più di altre ha sofferto durante la pandemia, deve tornare al più presto al centro del progetto di ripresa economica, sociale e culturale dell’Italia”, si legge. E per questo serve “una legge speciale” per la città. Milano è una di quelle realtà dove l’accordo giallorosso non è stato chiuso e dove, salvo sorprese e almeno per il primo turno, non ci sarà alcun accordo tra centrosinistra e M5s. Per questo motivo la lettera dell’ex premier è una notizia, anche se sui social ha fatto rumore soprattutto per un errore: Conte scrive infatti di “duecentomila bambini che vivono in povertà nella metropoli”, salvo poi precisare al Corriere che “si è trattato di un errore di battitura e che la cifra corretta è ventimila”. Evidentemente in una prima versione della lettera quei numeri erano scritti in cifre.

Gli errori del M5s e il Nord che “avrà un peso determinante” – Errori a parte, da segnalare è soprattutto il fatto che alla vigilia del rinnovo della carica di sindaco a Milano, Conte ha scelto di esporsi pubblicamente sulle pagine del quotidiano di via Solferino e rivolgersi al mondo imprenditoriale del Nord che da sempre fatica ad appoggiare i 5 stelle. “Il Movimento 5 stelle ha sin qui conseguito, a Milano come nel resto del Settentrione, dei risultati per buona parte soddisfacenti, ma non propriamente brillanti. E le ragioni sono molteplici”, scrive il presidente del M5s. “Di certo non siamo riusciti ad ascoltare con sincera attenzione i bisogni dei cittadini milanesi, delle varie fasce sociali e, in particolare, del ceto professionale e imprenditoriale”, continua. “Anzi. Abbiamo pagato la diffusione dello stereotipo di un Movimento poco attento alle necessità del tessuto imprenditoriale e produttivo. Siamo stati schiacciati dall’immagine di una forza politica prevalentemente concentrata a recuperare il divario che il Meridione soffre rispetto al resto dell’Italia. Bene. Se queste sono le letture predominanti, vuol dire che il Movimento ha commesso degli errori. Con il nuovo corso porremo rimedio”. Conte ha quindi garantito che il neo M5s metterà al centro “il ruolo fondamentale delle imprese per il progresso economico e sociale di una comunità”. E “il nuovo corso del Movimento non conoscerà più veti pregiudiziali o ideologici. E il medesimo principio di equità territoriale dovrà tenere conto delle tante aree svantaggiate che sono al Nord”. In questo momento storico, ha detto, “diventa essenziale salvaguardare gli interessi di commercianti, artigiani, autonomi, delle piccole e medie imprese che risultano fortemente compromessi per effetto della pandemia. Il nuovo Movimento a cui stiamo lavorando si impegnerà per un avere un dialogo più proficuo con queste realtà. È anche per questo che, in occasione del tour che inizierò a settembre per girare il Paese, il Nord avrà un peso determinante”. Proprio per questo nella sua missiva Conte parla dell’abolizione dell’Irap, definendola “un tassello fondamentale da cui partire per rendere le nostre imprese competitive a livello internazionale, proseguendo la strada che abbiamo già intrapresa dell’abbassamento del costo del lavoro, il famoso cuneo fiscale”.

“Riqualificare nuove professionalità senza dimenticare la lotta alla vera povertà” – Tra gli obiettivi elencati da Conte per il M5s al nord c’è la “riqualificazione per nuove professionalità di cui le nostre Pmi hanno bisogno. Senza mai dimenticare la centralità della guerra alla vera povertà che ogni giorno vediamo sfilare anche in città come Milano nelle code del Pane Quotidiano. Al governo abbiamo trasformato in realtà l’assegno unico, strumento indirizzato alle famiglie poiché il problema della natalità è determinante per l’intero Paese. Questa sfida va affrontata riconoscendo centralità al ruolo delle donne, che richiedono servizi e sostegni adeguati per poter liberare pienamente le loro energie e competenze”. E sempre nel campo del lavoro, l’ex inquilino di Palazzo Chigi ricorda che “le trasformazioni in corso del mondo del lavoro richiedono nuove professionalità. Tornerà molto utile, a questo fine, il potenziamento degli Its e il deciso miglioramento delle politiche attive che devono contribuire a riqualificare i lavoratori, in diretta corrispondenza delle esigenze del mercato del lavoro”. Conte spiega che “il nuovo Movimento con me punterà alla competenza e allo sviluppo sostenibile. Dedicherò particolare attenzione a tutta la questione settentrionale. Il nuovo Movimento guarderà al Nord come non ha fatto a sufficienza fino ad ora”.

“Milano torni a essere locomotiva del Paese” – L’ex premier sottolinea come a Milano debba essere garantita “la spinta necessaria per tornare a essere la locomotiva del Paese, la frontiera di una crescita e uno sviluppo sostenibili nel quadro di un’economia eco-sociale di mercato”. A questo proposito cita “la sostenibilità e la digitalizzazione, due temi centrali per il Movimento e che vanno senza dubbio di pari passo nella trasformazione di Milano. L’obiettivo è rendere la città una vera smart city, migliorando l’efficienza dei servizi e la qualità di vita dei cittadini. In quest’ottica, anche le università e i centri di ricerca sono uno strumento di crescita fondamentale”. Il presidente dei 5 stelle cita “l’occasione delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 aggiudicate all’Italia grazie al lavoro che ho fatto con il mio primo governo”. E a questo proposito spiega che “sarà necessario adottare una legge speciale per la città che le garantisca tutti gli strumenti per vincere la sfida senza divisioni, ma con l’ambizioso obiettivo di portare Milano e l’Italia al centro del mondo”. Il leader dei 5 stelle ricorda propone poi “la realizzazione di vertical farm nelle periferie per produrre cibo in maniera sostenibile nel prosieguo dell’eredità che Expo 2015 ha lasciato alla città, con l’ambizioso obiettivo di rendere Milano autosufficiente, a livello alimentare, per il 2050″. E parla dei cambiamenti climatici: “Sarà fondamentale nel proseguire lo sviluppo e il disegno della Milano del futuro con nuovi quartieri da lasciare ai nostri figli e alle prossime amministrazioni”. E poi dedica un passaggio anche “nessuno sviluppo, tuttavia, potrà essere perseguito se non riusciremo ad assicurare condizioni di effettiva sicurezza ai cittadini”.

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