Un tema delicatissimo quello dei vaccini che troppo spesso viene inquinato da supposizioni, suggestioni e notizie false e prive di qaulsiasi fondamento scientifico. Da “i vaccini causano il contagio” a “d’estate non serve vaccinarsi”, ma anche “i vaccini non sono sperimentati” oppure “modificano il Dna” o “i vaccini non funzionano”. Sono molte le bufale che circolano sui vaccini anti Covid e che l’Istituto superiore di Sanità smonta in un vademecum in cui si risponde a dodici affermazioni infondate che più frequentemente circolano su web.

Tra le fake news più diffuse c’è quella secondo la quale “non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il Sars-Cov-2, risponde l’Iss, “è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione”.

E ancora. “I vaccini anti Covid sono sperimentali”. In realtà “i vaccini autorizzati contro il Sars -Cov -2 hanno completato – indica il vademecum – tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all’immissione in commercio senza saltarne alcuno. Per questi vaccini il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale ma al momento della loro autorizzazione da parte dell’Agenzia europea per il farmaco erano state percorse tutte le stesse tappe dell’iter di sperimentazione previste per gli altri vaccini in commercio. I vaccini attualmente usati nella campagna vaccinale in Italia pertanto non sono sperimentali, ma preparati regolarmente immessi in commercio dopo aver completato l’iter che ha testato la loro qualità, sicurezza ed efficacia“.

Altra fake news che circola in rete è l’affermazione che “i vaccini provocano l’infezione”. Falso: “I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRna (Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le ‘istruzioni’ per produrre frammenti della proteina che il virus usa per agganciare la cellula. Quindi non viene utilizzato il Sars-Cov-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino”.

Altra affermazione è che “i vaccinati sono contagiosi”. Questo è possibile ma solo perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti ‘fallimenti vaccinali’. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto nella popolazione minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati”.

Non mancano affermazioni complottiste come: “vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino”. A questo l’Iss risponde che “i dati della farmacovigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto le segnalazioni di sospetti eventi avversi e lo stesso fa l’autorità europea Ema”. Mentre per quanto riguarda l’affermazione che “il vaccino causa infertilità e aborti”, l’Istituto ricorda che “al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati”.

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