Il Consiglio europeo straordinario del 24 e 25 maggio sul caso dell’aereo Ryanair dirottato in Bielorussia per l’arresto dell’oppositore del regime di Lukashenko, Roman Protasevich, si era concluso con una serie di richieste. Inclusa quella specifica di adottare misure per vietare il sorvolo dello spazio aereo dell’UE da parte delle compagnie bielorusse e di impedire ai voli operati da queste compagnie di accedere agli aeroporti dell’UE. Oggi, l’istanza ha finalmente avuto seguito: i rappresentanti dei 27 Paesi Ue hanno deciso di vietare alle compagnie aeree bielorusse di accedere allo spazio comunitario. A farlo sapere sono fonti diplomatiche di Bruxelles, secondo le quali il blocco dovrebbe essere operativo già da domani. In questo modo l’Ue rafforza le misure restrittive in atto contro il governo di Lukashenko.

Gli Stati Ue sono, dunque, tenuti a respingere la richiesta di atterrare e decollare nel loro territorio, nonché di sorvolare lo spazio aereo. In altre parole, vettori bielorussi di ogni tipo (inclusi quelli commerciali) non potranno accedere agli aeroporti di tutto il territorio dell’Ue. La procedura scritta della decisione presa oggi dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Inoltre, l’Ue sta preparando una serie di sanzioni mirate contro individui vicini al regime di Lukashenko e contro alcune società bielorusse strettamente legate al governo. La decisione di oggi fa seguito alle conclusioni delle riunioni straordinarie del 24 e 25 maggio, quando i capi di Stato dei 27 Paesi Ue avevano condannato l’atterraggio forzato a Minsk del volo Ryanair proveniente ad Atene e diretto a Vilnius per l’arresto dell’attivista Raman Protasevich e della sua compagna Sofia Sapega.

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