Cresce il gradimento per Mario Draghi, ma il leader con più consenso tra gli italiani rimane comunque Giuseppe Conte. E’ il risultato dell’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera. La rilevazione documenta la prima crescita di consenso nei confronti del governo e del premier: l’indice di gradimento nei confronti dell’esecutivo sale al 64%, mentre quello per l’ex presidente della Banca Centrale Europea arriva fino al 66%. Un aumento di 8 punti percentuali che porta il governo a un livello di consensi mai avuto dal suo insediamento e che, secondo Nando Pagnoncelli, è legato al progresso della campagna vaccinale.

Nell’ultimo mese, invece, Conte ha perso 4 punti percentuali ma rimane ancora il leader con più consenso tra gli italiani, al 51%. Un calo che l’istituto giustifica con il venir meno del suo profilo istituzionale, ma anche con la minore visibilità mediatica e l’incertezza riguardo alle sue prospettive future. Tra i leader, guadagna terreno il ministro della Salute, Roberto Speranza, al secondo posto con un +2% e staccato 13 punti da Conte dopo aver scavalcato Giorgia Meloni, stabile al 37%. Seguono Matteo Salvini (31%), Giovanni Toti (30%), Enrico Letta (28%), Silvio Berlusconi (25%) e Carlo Calenda (24%), con variazioni comprese tra 1 e 3 punti.

Guardando invece al gradimento dei partiti, la Lega si mantiene al primo posto nelle preferenze degli elettori (22,4%), facendo segnare una ripresa (+0,5%). Al secondo posto si trovano, per la prima volta appaiati al 19,4% FdI, in ulteriore aumento (+0,5%), e il Pd, in flessione di 1,5%. A seguire il M5s (15,4%), anch’esso in calo (-0,6%), quindi Forza Italia con il 7,7% (-0,3%). Tra le forze minori si osserva la crescita di +Europa che passa dall’1,3% al 2,2%. Allo stesso tempo, però, aumenta il folto gruppo degli astensionisti e indecisi che fa registrare un +0,7%, attestandosi al 40,2%.

Allargando lo sguardo alle varie coalizioni, un elettore su due sceglie il centrodestra, mentre quasi uno su tre sceglie il centrosinistra e poco più di uno su sei il Movimento 5 Stelle. Per la tenuta dell’alleanza di centrodestra sarà però decisivo il mantenimento dell’attuale legge elettorale che assegna il 37% dei seggi con il sistema maggioritario in collegi uninominali.

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