Il senso della misura è importante, anche perché praticamente sconosciuto nei campi teatro delle Domeniche Bestiali. Senso della misura, con la misura a volte intesa proprio come quella metrica, roba un po’ superflua dove manca quello che sottintende l’educazione. Senso della misura che dovrebbe riguardare anche la gola, specie se le tentazioni portano problemi di puntualità. Esempi positivi, al contrario, sono la coerenza mantenuta anche a costo di incappare in qualche punizione amara e le “misure” intese come caratteristiche peculiari da valutare previo curriculum.

IL SENSO DELLE MISURE – Elemento cruciale o dettaglio superfluo nella misurazione della maleducazione calcistica? È una domanda che emerge leggendo i referti di diverse delle sanzioni comminate dal giudice sportivo. Sarà forse per aggiungere epica al racconto che si parla dei 40 metri (esatti) percorsi da Massimo Ridolfi del Forlì (squalificato per un mese) per dire la sua sulle decisioni dell’arbitro: “Per avere al termine della gara rivolto espressioni irriguardose all’indirizzo del Direttore di gara. Nella circostanza, dopo avere percorso 40 metri, si posizionava a pochi centimetri dal volto dell’Arbitro. Successivamente, al rientro all’interno degli spogliatoi continuava a rivolgergli ulteriori espressioni irriguardose”.

Idem per Giuseppe Ruggiero della Puteolana, squalificato per tre turni, che però di metri ne ha fatti di meno e l’arbitro non li ha misurati con la stessa precisione: “Per avere, al termine della gara, seguito il Direttore di gara per circa 20 metri rivolgendogli gesti irridenti ed espressioni irriguardose”.

OMAGGIO A CALIGARI“Dovemo svortà e te mangi er gelato?”, è una frase cult quanto la gomitata dello stopper di terza categoria all’attaccante lanciato a rete. Avranno voluto fare un omaggio al compianto e geniale regista Claudio Caligari gli steward dell’Aston Villa nell’ultimo turno di Premier League. All’arrivo allo stadio di Birmingham, il pullman del Chelsea, avversario dei Villans, è rimasto fuori dallo stadio per alcune decine di minuti. Il motivo? Gli steward di casa erano a mangiare il gelato. Pare che proprio Emerson Palmieri, che nell’esperienza romana ha imparato il dialetto locale e anche l’inflessione di Ostia, abbia apostrofato così il loro responsabile: “Ma che dovemo giocà e ve pijate er gelato?”.

COERENZA – Se assumi un atteggiamento, modificarlo in corso d’opera non è buon segno: è incoerente, criticabile. Per questo se hai un’aria minacciosa e non minacci è il classico “tutto fumo e niente arrosto”. Se invece lo fai ti becchi quattro giornate di squalifica come Luca Mendico, della squadra col nome più bello del mondo: Polisportiva Pasta, C1 di calcio a 5 piemontese. “Espulso per somma di ammonizioni (1 giornata), alla notifica del provvedimento si avvicina minaccioso all’arbitro, insultandolo e minacciandolo”. Si avvicina minaccioso, minacciando: coerenza.

AAA ALLENATORE CERCASI – Interessante iniziativa di un misterioso club spagnolo di Segunda Division: l’allenatore non si cerca più con sondaggi e telefonate riservate, caminetti e incontri carbonari, ma si sfrutta la tecnologia. Su un portale di ricerca lavoro è apparso l’annuncio per un mister esperto di calcio professionistico, con conoscenza delle squadre di seconda divisione spagnola e altre caratteristiche. Stipendio da valutare. Non hanno specificato però se l’esperienza è da intendere come sul campo o anche in giochi di calcio manageriali: ma tanto provare non costa nulla.

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