A queste condizioni è “impossibile proseguire l’esame del ddl sull’omotransfobia in commissione giustizia del Senato”. E’ quanto scrivono i capigruppo Pd, M5S, Leu, Autonomie alla presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati. I senatori chiedono uno stop all’ostruzionismo del presidente del Carroccio Andrea Ostellari che, denunciano, sta “violando il suo ruolo di garanzia”. E chiedono di andare in Aula entro la prima settimana di luglio “o – scrivono – chiediamo una capigruppo per la calendarizzazione”.

Nel testo della lettera rivolta alla presidente del Senato e che è stato firmato da tutte le forze del governo Conte 2 (tranne Italia viva). “Qualora il Presidente Ostellari – si legge nella lettera dei capigruppo M5s, Pd, Leu e Autonomie alla presidente Casellati – continuasse ad adottare comportamenti palesemente ostruzionistici e pretestuosi, impedendo alla Commissione l’esame del disegno di legge in oggetto e non riducendo a una settimana la durata delle audizioni, nonché la conclusione dello stesso affinché il provvedimento possa essere esaminato dall’Assemblea nella prima settimana di luglio, Le preannunciamo che ci troveremo costretti a chiedere la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo che abbia ad oggetto la calendarizzazione del disegno di legge“.

L’accusa è al leghista che guida la commissione Giustizia. “Il Presidente della Commissione, senatore Ostellari, fin dall’inizio dell’esame del disegno di legge de quo, ha adottato comportamenti palesemente ostruzionistici in aperta violazione del suo ruolo e delle sue funzioni di garanzia, impedendo il funzionamento della Commissione e l’inizio dell’esame del provvedimento per ben quattro mesi rendendo, a tal fine, necessaria una votazione a maggioranza sul testo già approvato dalla Camera dei deputati”, scrivono Simona Malpezzi, Ettore Licheri, Loredana De Petris e Julia Unterberger. “In primis, – proseguono – il Presidente Ostellari ha nominato se stesso Relatore del provvedimento pur avendo esternato pubblicamente la sua forte contrarietà al disegno di legge in esame, in modo assolutamente improvvido e inopportuno, forzando le buone prassi istituzionali nel rapporto tra il Presidente e i componenti della Commissione”. “Confidiamo – concludono i parlamentari – che adotterà tutte le iniziative necessarie a consentire il corretto svolgimento dei lavori della Commissione, nel rispetto del Regolamento del Senato, delle prerogative dei parlamentari e della correttezza istituzionale”.

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