Nei primi tre mesi del 2021, in Italia sono state registrate 185 morti sul lavoro. Dieci nell’ultima settimana. Episodi che hanno imposto una accelerazione all’agenda politica. Questa mattina il ministro Andrea Orlando ha tenuto un tavolo generale tra governo e sindacati “per definire insieme i prossimi interventi”: la nomina di un nuovo vertice per l’Ispettorato nazionale del lavoro e il concorso per l’assunzione di 2100 ispettori di sicurezza. L’incontro, tenutosi anche alla presenza del titolare della Salute, Roberto Speranza, ha visto la partecipazione dei leader di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Il tutto nel giorno che precede la prima riunione in Senato della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, oltre un anno dopo la sua istituzione.

“La sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro devono essere una priorità – ha detto Orlando – lo spirito di unione e di collaborazione messo in campo tra Governo, lavoratori e imprese in questi mesi per i protocolli anti Covid-19 deve animare una nuova stagione che contrasti gli infortuni e le morti sul lavoro”. Per farlo, stando a quanto si apprende da fonti di agenzia, Orlando ha “chiesto al Csm di disporre la messa fuori ruolo di Bruno Giordano”, affinché possa prendere il posto di Leonardo Alestra, attuale direttore dell’Ispettorato nazionale lavoro che – spera il ministro – sarà avvicendato il prima possibile. “E’ mia intenzione procedere a breve ad un nomina”, avrebbe spiegato ancora il ministro dem, augurandosi come “tenuto conto della drammatica situazione sul fronte degli incidenti mortali sul lavoro, non debbano pesare, sulla mia richiesta, anche le vicende che purtroppo attraversano negativamente l’organo di autogoverno della magistratura”. Il ministro ha aggiunto che “c’è un provvedimento già avviato per l’assunzione di 2100 unità di personale all’Ispettorato del lavoro. E’ necessaria una ricognizione degli organici per i controlli e la prevenzione degli incidenti sul lavoro anche a livello delle aziende”.

Per parte sua, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha stilato una serie di richieste per provare a modificare la situazione attuale. “Quella degli incidenti e dei morti sul lavoro ha sottolineato il leader della Cgil – è una vera e propria emergenza nazionale. È necessaria una strategia sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per dare finalmente risposte adeguate. Strategia che deve essere finanziata anche con il Pnrr e i fondi per la coesione europei e nazionali. Le risorse destinate alle imprese e alle aziende devono, però, essere condizionate al pieno rispetto delle garanzie di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alla regolarità contrattuale e alla legalità”. Dal suo punto di vista, “per superare l’emergenza è necessario fare rapidamente assunzioni mirate nei servizi pubblici per aumentare la prevenzione attraverso più formazione, ispezioni, controlli e una maggiore ricerca sulla sicurezza”, oltre che “aumentare la rappresentanza sindacale dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro e valorizzare la contrattazione come misura di prevenzione”. Ma non solo. Per Landini occorre rilanciare anche la proposta di una patente a punti per le imprese, come strumento di controllo “sulla regolarità e il rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro”.

Claudio Cominardi, deputato del Movimento 5 Stelle, ha depositato alla Camera una proposta di legge per intervenire sulla norma del decreto legislativo del Jobs Act che stabilisce l’esaurimento degli ispettori in servizio per Inps e Inail. Oggi, l’istituto guidato da Franco Bettoni “può contare su 104 ispettori in meno rispetto al 2016”, mentre quello di Pasquale Tridico “negli ultimi cinque anni, ne ha persi 228. Malgrado questo, nel corso del 2020 sono state ispezionate dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro quasi 7.500 aziende mentre quello della previdenza sociale nel 2019 ha recuperato oltre un miliardo di euro di contributi e premi evasi. La ripresa economica necessita di risorse pubbliche destinate a imprese ‘sane’ che lavorano in sicurezza – conclude -. È perciò urgente intervenire sulla norma del decreto attuativo del Jobs Act che ha introdotto il ruolo a esaurimento degli ispettori in forza ai due istituti”.

Intanto, a distanza di più di un anno dalla sua istituzione, domani per la prima volta si riunirà in Senato la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati. “Finalmente – dicono i senatori Romano, Catalfo, Guidolin, Matrisciano e Romagnoli – dopo un anno e mezzo di appelli alla seconda carica dello Stato, la presidente del Senato ha deciso di convocare la prima riunione della monocamerale di inchiesta con all’ordine del giorno l’elezione dell’ufficio di presidenza. E’ la notizia che attendevamo. Abbiamo continuato a chiederlo per oltre un anno e lo abbiamo ripetuto anche la scorsa settimana, dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, perché riteniamo che la politica e il Parlamento, per sua competenza, ha il dovere di dare un segnale forte sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’avvio della commissione di inchiesta è un primo positivo atto concreto”.

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