“Ribadisco il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento. Indubbiamente i tempi erano ristretti, la scadenza del 30 aprile non è mediatica come si è detto”. Così Mario Draghi, durante la replica in Aula alla Camera sull’esame del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Se si arriva prima si ha accesso ai fondi prima”, ha precisato, sottolineando che però è stato tenuto conto di “molti dei punti di vista del Parlamento espressi prima”.

“Il contributo che il Parlamento può dare al Piano è solo all’inizio – ha poi continuato – Le riforme contenute nel Piano saranno adottate con provvedimenti legislativi, nei cui procedimenti di adozione il Parlamento avrà un ruolo determinante”.

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Il discorso alla Camera di Mario Draghi: bello nella forma, deludente nella sostanza

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