La borsa non solo ci crede ma apprezza e premia. Juventus e Manchester United le uniche due squadre, delle dodici coinvolte nel progetto SuperLega, quotate sono protagoniste di una seduta da incorniciare. Il club di Torino, trattato a piazza Affari, porta a casa un guadagno del 18%, con una capitalizzazione aumentata di circa 200 milioni di euro in poche ore. Il Manchetser United, che è invece quotato a Wall Street, sale di circa il 10% con una capitalizzazione che si avvicina ai 3 miliardi di dollari (2,5 mld di euro). Restano invece al palo Roma e Lazio, escluse dal “privè” dei 12 fondatori e che quindi ogni anno dovranno conquistarsi uno dei 5 pass si accesso per partecipare al torneo.

Sui mercati si guarda dunque più ai possibili maggiori guadagni garantiti dall’operazione che alle minacce di ritorsioni prospettate dalle varie autorità calcistiche. Secondo stime preliminari la nuova Super lega dovrebbe garantire introiti per circa 4 miliardi di euro l’anno tra diritti televisivi e sponsorizzazioni. Quasi il doppio rispetto all’attuale giro d’affari della Champions League. I club fondatori riceverebbero inoltre un bonus iniziale di 300 milioni di euro l’anno e si vedrebbero assicurare incassi di almeno 100 milioni l’anno che possono salire fino a oltre 300 se si arriva in fondo al torneo.

La regia economica dell’operazione è affidata alla banca statunitense Jp Morgan che finanzierà il progetto con un “sostegno infrastrutturale” da 3,25 miliardi di euro che sarà diviso tra le società per attribuire il “bonus di benvenuto” nel momento dell’adesione alla competizione. Il finanziamento sarà “ammortizzato su un periodo di 23 anni” e “garantito” dai futuri diritti televisivi della nuova competizione. Le società, da parte loro, si sono impegnate a ripagare alla banca 264 milioni di euro l’anno, una cifra che comprende anche un tasso d’interesse del 2-3%.

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