La data da segnare sul calendario è quella del 26 aprile: a partire da quel giorno, stando alle indiscrezioni che trapelano da Palazzo Chigi dopo la riunione della cabina di regia Covid, nelle Regioni in zona gialla scatteranno le prime riaperture. Ma con un “rafforzamento” delle regole rispetto a quelle che gli italiani hanno imparato a conoscere finora, imposto da una situazione epidemiologica ancora non ottimale. I ristoranti potranno aprire sia a pranzo che a cena, ma solo all’aperto. Stesso limite per lo sport e gli spettacoli, con un possibile via libera a cinema e teatri al chiuso nel rispetto di certi limiti di capienza. L’orario del coprifuoco resta invece fissato alle 22, la maggioranza fa sapere che sarà ritoccato solo successivamente.

Fonti interne al governo riferiscono poi che, sempre a partire dal 26 aprile, è prevista la riapertura in presenza di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, tranne che nelle zone rosse (dove si andrà in aula fino alla terza media, mentre alle superiori è confermata la dad). Dovrebbero tornare in presenza anche gli studenti delle università. L’obiettivo resta quello di riportare tutti gli 8,5 milioni di studenti italiani in classe entro la fine dell’anno scolastico. Per quanto riguarda lo sport, la road map fissata dall’esecutivo prevede che dal 26 aprile siano consentiti gli sport all’aperto, mentre gli stabilimenti balneari e le piscine all’aperto dovrebbero riaprire il 15 maggio e il primo giugno dovrebbero riaprire al chiuso anche le palestre.

Al vertice che si è svolto a Palazzo Chigi, durato oltre due ore, erano presenti il premier Mario Draghi, i ministri Roberto Speranza, Maria Stella Gelmini, Giancarlo Giorgetti, Dario Franceschini, Stefano Patuanelli, Elena Bonetti, Patrizio Bianchi. Con loro anche gli esperti Silvio Brusaferro dell’Iss e Franco Locatelli del Cts che hanno presentato il monitoraggio settimanale sull’andamento della pandemia, fondamentale per stabilire il calendario delle riaperture. Chi era presente parla di un confronto molto acceso, con l’ala aperturista rappresentata da Giorgetti e Gelmini per Fi, con il sostegno di Bonetti per Iv. La loro richiesta era di tornare alle zone gialle già dal 26 aprile, mentre sul fronte più prudente si sono schierati come sempre il ministro della Salute Speranza, con Franceschini per il Pd e Patuanelli per il M5s, intenzionati a mettere in pratica un approccio più graduale, con le prime aperture da maggio. Alla fine la scelta di puntare su una “zona gialla rafforzata” dal 26 aprile, sarebbe il frutto della mediazione di Draghi. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa del presidente del Consiglio fissata per le 15.30.

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