Non cala la tensione nei rapporti tra l’associazione Rousseau e il Movimento 5 stelle. A meno di una settimana dal debutto di Giuseppe Conte da leader M5s, Davide Casaleggio e i suoi alzano ancora la posta. Continua infatti a non essere stato raggiunto alcun accordo sui rapporti tra il M5s e la piattaforma per la partecipazione diretta, nonostante i tentativi di mediazione messi in campo dai vertici e dall’ex premier in persona. E oggi sul Blog delle stelle è comparsa un nuovo ultimatum: se entro il 22 aprile non saranno saldati i debiti delle mancate restituzioni dei parlamentari espulsi o in ritardo, l’associazione è pronta a intraprendere “un percorso diverso”. A questo ultimatum replicano indirettamente fonti del Movimento, che in serata hanno fatto filtrare all’agenzia Adnkronos l’intenzione, a partire dalla settimana prossima, di dare un incarico formale per la realizzazione di una nuova piattaforma.

Una risposta al debito citato da Casaleggio: sarebbe stato stimato in 450mila euro, ma già il 23 marzo scorso era stato il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli a ribadire l’irricevibilità della richiesta: “Se si continua a parlare di arretrati, difficile pensare a un’alternativa al tribunale”, aveva dichiarato. A Casaleggio hanno replicato fonti interne del Movimento. “Siamo tutti preoccupati per la situazione che vive l’Italia ed è su questo che sono concentrate tutte le nostre attenzioni”, hanno detto. “Dare ai cittadini risposte, pratiche e incisive, in tempi brevi: questa è l’unica cosa che conta. Estraniarsi dal contesto reale del Paese, alimentando le polemiche su questioni interne, è un lusso che non possiamo permetterci“. Ma nel frattempo sono arrivate, ancora più nette, le parole di un’altra esponente di Rousseau, Enrica Sabatini: “Per quanto riguarda Giuseppe Conte”, ha detto all’agenzia Adnkronos, “ha dichiarato di non essere iscritto al Movimento e non riveste, ad oggi, un ruolo riconosciuto dallo Statuto per il quale possa avanzare o sottoscrivere proposte di accordo con Rousseau a nome del MoVimento”.

È in questo clima che, secondo l’Adnkronos, i 5 stelle sono pronti a creare una loro piattaforma. Ad occuparsene saranno 4-5 persone, individuate da Beppe Grillo in persona. Uno-due mesi per realizzare la nuova creatura che prenderà il posto di Rousseau, ma che, questa è l’idea per tagliare i ponti con il passato, sarà un patrimonio del M5S. Restando nel tempo, indipendentemente da chi assumerà la guida del Movimento in futuro, da qui al 2050, per dirla alla Grillo. La nuova piattaforma avrebbe un costo iniziale stimato di circa 300mila euro, che poi andrebbe tuttavia a scendere attestandosi su cifre più contenute -circa duecentomila euro l’anno – una volta ammortizzate le spese di progettazione e realizzazione. E raccogliere tutte le idee più all’avanguardia in campo di Rete e tecnologie, a partire dal concetto di intelligenza artificiale tanto caro al fondatore del Movimento.

Se la notizia dovesse essere confermata, quello di oggi sarebbe l’ultimo scontro tra Casaleggio e i 5 stelle. Ad aprirlo oggi è stato il post pubblicato sul Blog delle stelle. “In questi anni”, si legge nel post, “abbiamo dato il nostro contributo come si fa in una famiglia, con fiducia, lealtà e senza mai limitarci”. E ancora: “Abbiamo sentito il nostro compito come una componente preziosa per la crescita della comunità del MoVimento, mantenendo fermo il nostro impegno così come ha fatto il Movimento, almeno fino ad un anno fa”. L’associazione Rousseau però lamenta che “da gennaio 2020 il Movimento, attraverso alcuni dei suoi portavoce, ha iniziato a non onorare gli accordi in relazione alle attività erogate dall’associazione Rousseau omettendo di mettere in atto qualsivoglia presidio funzionale a garantire il rispetto delle regole e degli impegni presi”. E, “oggi la situazione è giunta al punto di non ritorno ed è necessario fare chiarezza“.

L’associazione accusa i vertici M5s in particolare, di aver sempre rinviato una decisione in merito. “Ad agosto 2020 inviammo all’ex capo politico reggente una bozza di accordo, da lui stesso richiesta, per poter finalmente definire ruoli e responsabilità reciproche, ma l’analisi di tale bozza non venne mai nemmeno discussa, anzi venne rinviata”, si legge. Quindi, “a settembre 2020 comunicammo a tutti gli iscritti la gravità della situazione e la conseguente riduzione dei servizi, sollecitando settimanalmente gli esponenti politici del Movimento e coloro che ritenevano di esprimersi per conto del medesimo, ad assumere una decisione”. Per questo, dice Rousseau, “nei giorni scorsi abbiamo anche attivato una raccolta fondi per provare a mantenere vivo il progetto civico a prescindere dalle decisioni del MoVimento che, negli ultimi giorni, è arrivato addirittura a negare l’esistenza del debito tramite alcuni suoi esponenti”. Il riferimento è proprio a Patuanelli, ma anche allo stesso Conte, che hanno più volte ribadito come il debito dei parlamentari non sia nei confronti di Rousseau (si sono impegnati a a versare al Movimento, non all’associazione) e che quindi non sia possibile per Rousseau far valere la richiesta di saldo.

Proprio su questo, l’associazione presieduta da Davide Casaleggio non intende mediare. E oggi annuncia: “Siamo costretti, a causa dell’enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021. Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data, saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo”. Perché proprio il 22 aprile? “Perché saranno trascorsi ben 15 mesi dalle dimissioni dell’ultimo Capo politico eletto democraticamente dagli iscritti e che sollecitava, già in quella data, quello che oggi viene rilanciato per l’ennesima volta: la rifondazione del Movimento 5 stelle. Da quel giorno, di quasi 15 mesi fa, il percorso del Movimento è stato caratterizzato da decisioni continuamente rimandate (come il voto del Capo Politico previsto da Statuto), da decisioni prese e mai attuate (come quelle degli iscritti agli Stati Generali), da decisioni impedite (come quelle dei Probiviri di sanzionare i morosi), ma anche da decisioni negate (come il diniego di attivare un accordo con Rousseau). Ovviamente tutto questo ha determinato un susseguirsi di eventi che ci hanno portato fino a qui. Ad una situazione non più procrastinabile“.

E rivolgendosi alla futura guida, ovvero Conte, l’associazione Rousseau conclude: “Ci auguriamo che chiunque in futuro verrà scelto per guidare il Movimento saprà rappresentare a pieno il rispetto delle regole e degli impegni presi, assumendo i principi, che abbiamo riassunto nel Manifesto ControVento, e i valori che Gianroberto riteneva elementi inscindibili, identitari e di credibilità del MoVimento da lui fondato. Principi e valori che oggi trovano la loro massima espressione nell’architettura della partecipazione di Rousseau”. E si chiude: “Dopo 15 mesi, è arrivato il tempo di prendere decisioni definitive. È arrivato il tempo di eliminare ambiguità, rinvii e mancate scelte. Per noi il 22 aprile sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, deciso e leale e, soprattutto, insieme a chi dimostrerà di essere tale”.

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