Il 2020 è stato un anno che verrà tristemente ricordato per motivi che ormai conosciamo fin troppo bene, ci sono però dei settori che, per forza di cose, hanno beneficiato delle nuove abitudini alle quali la maggior parte degli italiani sono stati costretti e, viste ad esempio le misure restrittive attuate nella primavera dello scorso anno, non è certo un caso che uno di questi sia stato quello legato al videogioco.

La scorsa settimana, in una conferenza virtuale, IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) ha presentato il rapporto annuale sul mercato del videogioco in Italia, in cui sono illustrate le dinamiche che hanno influenzato il mercato del gaming lo scorso anno, basato su diverse fonti di ricerca come Game Sales Data (GSD), GameTrack e AppAnnie.

Come anticipato, il primo dato evidente è un incremento dei numeri: si parla di una crescita del 21,9% con un giro d’affari di 2,17 miliardi di euro, dato trainato prevalentemente dalle vendite software che, rispetto alla precedente rilevazione, vedono un incremento del 24,1% con un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro. Entrando ancora più nello specifico, il digital delivery ha fatto la parte del leone, passando da 602 a 799 milioni di euro.

Come specificato dal presidente di IIDEA Marco Saletta, si sta parlando di dati abbastanza anomali dei quali probabilmente si vedrà una normalizzazione nel corso del 2021, ma sarebbe un errore pensare che gli incrementi siano esclusivamente legati alla pandemie e alle conseguenti misure restrittive. A causa dei lockdown, soprattutto durante la prima ondata, si è vista certamente una crescita del tempo speso dagli italiani a videogiocare, giunto ad una media di 8 ore a settimana con un incremento di mezz’ora rispetto al dato del 2019, ma ci sono altri fattori da valutare, come dice lo stesso Saletta: “Il 2020 ha infatti segnato un punto di svolta anche nella percezione sociale e culturale del medium e ha portato con sé una più ampia comprensione da parte dell’opinione pubblica delle potenzialità del videogioco come strumento di socialità, apprendimento e inclusione”. L’obbligato avvicinamento alla tecnologia casalinga da parte di insegnanti, aziende e genitori infatti, non ha fatto passare inosservata l’assoluta potenzialità di questo media.

Un altro fattore da tenere in considerazione è sicuramente l’uscita delle console next gen. L’ottimo andamento delle vendite di Xbox Serie X/S e Playstation 5 ha dato il suo notevole contributo alla crescita dei numeri delle console casalinghe, mercato nel quale anche la Switch di Nintendo continua a dire la sua, nonostante il fatto che i dati siano leggermente “bugiardi” in questo senso, dato che la versione Lite della console Nintendo è considerata a tutti gli effetti come console portatile.
Unico dato che naviga controcorrente è la vendita di software in versione fisica, complice anche le difficoltà, dovute a restrizioni e chiusure, di dirigersi verso i vari negozi di videogiochi. Per il gioco su supporto fisico si è osservata una flessione del 6% rispetto al 2019, tutta in favore – come anticipato – del digitale, vedendo dunque il giro d’affari del mobile comporre il 39,3% del mercato relativo al software, grazie ad una crescita del 33,5% rispetto al 2019, mentre le versioni digitali dei giochi su PC e Console il 44,8%, con una crescita del 32,7% rispetto allo scorso anno.

Parlando specificatamente di videogiochi, il predominio in Italia continua ad averlo EA Sports che con i suoi FIFA 21 e FIFA 20 occupa il primo e il terzo posto delle vendite videoludiche del 2020, striscia interrotta dal secondo posto dell’eterno GTA 5. Va però tenuto in considerazione che sia FIFA 20/21 che GTA 5 sono disponibili su varie piattaforme, rendendo quasi “sconvolgente” il quarto posto di Nintendo con il suo Animal Crossing: New Horizons uscito esclusivamente su Switch. Nella classifica per generi, gli Action fanno da padrone nelle vendite sia su console che su PC, mentre dal secondo posto le due classifiche divergono vedendo una predilezione degli sportivi da parte di chi gioca su console e degli adventure da parte dei giocatori PC.

Dati alla mano, cosa ci riserverà il prossimo futuro? Il 2020 è stato un anno incredibile per il mercato videoludico a causa di tutti i fattori elencati e solo con il passare dei mesi si vedrà se, effettivamente, i dati si normalizzeranno nel corso dell’anno. Per quanto riguarda IIDEA invece, di progetti in gioco per il 2021 ce ne sono e non sono pochi: a maggio inizierà un censimento delle case di sviluppo italiane, sta già lavorando per il First Playable di luglio, mentre è in progetto per questo autunno una campagna sul responsible gaming e l’apprendimento attraverso il videogioco. Si punta a spingere molto sullo sviluppo del videogioco in Italia, senza però tralasciare il panorama internazionale, come testimoniano i recenti ingressi nell’associazione di Epic Games e Riot

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