Il governo spagnolo e le parti sociali hanno raggiunto un accordo per introdurre nel codice del lavoro una “presunzione di lavoro salariato” per i rider che consegnano pasti a domicilio per piattaforme come Deliveroo o UberEats. Lo ha annunciato oggi il ministero del Lavoro iberico. Queste persone “ora sono dipendenti e potranno beneficiare di tutte le tutele” derivanti da questo status, ha annunciato la ministra del Lavoro Yolanda Diaz, sottolineando che la Spagna è stata “il primo Paese Ue a legiferare in materia”. Il testo giuridico finale, riporta il quotidiano spagnolo El Pais, è costituito da una pagina con un solo articolo.

Per mettere a punto il provvedimento sono stati necessari cinque mesi di negoziati. La prima sezione obbliga le aziende a fornire informazioni ai comitati aziendali su “algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale” che influenzano le condizioni di lavoro. La seconda stabilisce che i distributori siano salariati delle piattaforme e non lavoratori autonomi. La prima parte è una novità inaspettata all’inizio della trattativa, quella sull’obbligo che le aziende avranno di informare i rappresentanti dei lavoratori sui parametri su cui si basano gli algoritmi o i sistemi di intelligenza artificiale, utilizzati sempre di più per valutare il lavoro, assegnare le mansioni o addirittura decidere sull’assunzione o meno. La nuova legge avrà un periodo di transizione di tre mesi per essere applicata. Questo darà tempo alle aziende interessate di adattarsi alla nuova situazione.

Articolo Precedente

Amazon, in Italia primo sciopero di tutta la filiera il 22 marzo: “Colosso prenda atto che bisogna confrontarsi coi sindacati”.

next
Articolo Successivo

Istat, nel 2020 persi 456mila occupati. Crollano i contratti a termine (- 12,3% nel 4o trimestre)

next