Sarà prolungato di “almeno una settimana” il lockdown in Alto Adige: la Provincia autonoma si trova formalmente in zona arancione, in base al monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute, ma in realtà la Giunta di Bolzano ha imposto restrizioni durissime a partire dallo scorso 8 febbraio. Misure che per il momento resteranno in vigore, come ha annunciato il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher: “Anche se i numeri complessivamente stanno calando, la situazione in terapia intensiva resta critica“, ha spiegato il governatore. Tra le cause di questa situazione la presenza delle varianti inglese e sudafricana. Nei Comuni con casi di variante sudafricana tutti i bambini di asili e scuole elementari saranno testati due volte alla settimana. Medie e superiori invece restano chiuse.

Solo oggi sono stati individuati altri 9 casi di variante sudafricana in Alto Adige. I nuovi casi sono stati rilevati in parte nei comuni già coinvolti, a cui si aggiungono i comuni di Lasa, Naturno e Bolzano. Il primo caso di variante sudafricana trovato nel capoluogo – ha spiegato Kompatscher – “sembra circoscritto e riguarda un paziente già ricoverato in ospedale”. Nei giorni scorsi – ha aggiunto – si è registrato un lieve aumento dei ricoveri in terapia intensiva, che “purtroppo è uno degli ultimi valori a calare“. Il presidente dell’Alto Adige ha ricordato quindi che anche in altre Regioni e in Austria la pressione sui reparti di rianimazione sta aumentando.

Nei Comuni con la variante sudafricana – rimasti confinati per settimane, con l’obbligo di tampone in entrata e in uscita – per il momento non si registrano nuovi focolai, ha precisato il governatore. Per questo motivo asili ed elementari resteranno aperti. I tamponi fai da te per gli alunni resteranno volontari. “Speriamo però che in molti accoglieranno l’invito, garantendo in questo modo la didattica in presenza“, ha detto Kompatscher.

Per quanto riguarda le vaccinazioni a tappeto a Schwaz, in Austria, il governatore ha precisato che nel Comune tirolese sono stati registrati centinaia di casi della variante sudafricana. Per questo motivo Biontech-Pfizer e l’Unione europea hanno lanciato il progetto pilota per studiare l’impatto delle vaccinazioni di massa sull’andamento epidemiologico. Il governatore ha comunque auspicato che, d’intesa con Roma, nei Comuni altoatesini con casi di variante sudafricana potrà essere anticipata la vaccinazione delle categorie a rischio.

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