Nelle prossime settimane ci sarà una crescita della curva e più regioni in zona rossa. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, fotografa la situazione epidemiologica e avvisa su quanto accadrà da qui a qualche giorno, sotto la spinta delle mutazioni di Sars-Cov-2: “Quello che mi aspetto è che l’impatto della variante possa far crescere la curva, quindi mi aspetto che altre regioni vadano verso il rosso con ordinanze di natura restrittiva”, ha spiegato a Mezz’ora in più su Rai3. La ripresa del contagio che da tempo ormai fa segnare un tasso incidenza alto e un numero assoluto di casi sistematicamente maggiore rispetto allo stesso giorno della settimana precedente ha portato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a chiedere l’ascolto del Cts e un’azione rapida che porti a una nuova stretta. Il presidente del Consiglio ha già allertato per lunedì, secondo quanto apprende LaPresse, i ministri Speranza e Mariastella Gelmini, il Cts con Agostino Miozzo e il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo, per una riunione straordinaria. Saranno analizzati con attenzione i dati di questi giorni, calcolando il calo fisiologico dei weekend, e le eventuali misure che in aggiunta potrebbero portare a una serrata su tutta la Penisola.

Cresce quindi la possibilità che il Dpcm entrato in vigore sabato 6 possa subire una correzione nei prossimi giorni visto anche l’aumento della pressione sugli ospedali, con già 11 Regioni oltre la soglia critica del 30% di posti letto occupati in terapia intensiva. Speranza sottolinea che le misure devono essere adeguate “all’andamento della curva epidemiologica e valuteremo di giorno in giorno l’andamento della curva”, non escludendo di fatto che la situazione possa essere rivista, in senso restrittivo, dopo un confronto interno alla maggioranza, su suggerimento del Comitato tecnico scientifico. Pur sottolineando, tuttavia, che ci sono “grandi differenze” tra i territori.

Più spinto Di Maio: “Con questi numeri servono misure più rigide, come sta chiedendo anche il Comitato tecnico scientifico”, scrive su Facebook. “In questo momento il problema numero uno per tutti deve essere la pandemia. Nelle ultime 24 ore in Italia abbiamo registrato oltre 20mila nuovi casi, con un tasso di positività che sale al 7,6% – si legge nel suo post – Aumentano di nuovo i ricoverati in terapia intensiva e piangiamo complessivamente quasi 100mila vittime”. Quindi l’avviso: “Questo vuol dire anche che come governo dobbiamo subito individuare e mettere in campo gli interventi economici per compensare gli effetti delle nuove restrizioni. Velocità e decisione sono fondamentali”.

Il M5s quindi prende posizione a poche ore dall’unità di intenti chiesta alle forze parlamentari da Speranza, che in mattinata si era definito “rigorista” in un’intervista a Il Corriere della Sera: “È chiaro che siamo in quadro politico molto diverso, non c’era più una maggioranza parlamentare ed è nato questo governo sostanzialmente legato all’emergenza – ha detto il ministro della Salute – Penso che sull’emergenza devono però abbassarsi le bandierine di partito e si deve lavorare tutti insieme”. Perché “correre sulle vaccinazioni e salvare vite è l’obiettivo di tutto il Paese”. Identica la posizione di Di Maio: “Serve che tutte le forze politiche si concentrino sulla gestione della crisi sanitaria da ogni punto di vista. Il contributo responsabile e deciso di tutti i livelli istituzionali e politici è l’unica strada che abbiamo per uscire da questa fase drammatica – conclude – Nessuno può permettersi di scegliere: la strada da seguire è già tracciata ed è obbligatoria. Rimaniamo uniti, lo dobbiamo alla nostra Nazione”.

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