“Condanno con decisione le offese sgradevoli mosse all’onorevole Meloni dalle quali prendo assolutamente le distanze“. Interviene indignato Francesco Frati, Rettore dell’Università di Siena, che commenta le offese di Giovanni Gozzini, professore di Storia nell’ateneo che dirige, alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Offese per le quali Gozzini si è scusato, dichiarando che “ora starò il più silenzioso possibile, meglio che io stia zitto” e che “il rettore ha la mia testa a sua disposizione, il buon nome dell’università prima di tutto”. Allo stesso tempo, spera “che non ci siano conseguenze gravi, direi di no”, dice riferendosi alle possibili sanzioni dell’Ateneo di Siena. “Ma era importante che a lui (al rettore) dessi la piena responsabilità“. Le sue parole contro Meloni hanno suscitato anche la reazione dell’Anpi, che in un tweet ha espresso solidarietà alla leader di Fdi: “L’Italia democratica non può tollerare da parte di chiunque il linguaggio dell’odio e della miserabile offesa sessista”. Vicinanza a Meloni anche da parte di Laura Boldrini che ha commentato: “L’odio misogino infetta società, rete e istituzioni. Lo conosco bene, così come conosco la solitudine che si prova quando la condanna verso di esso non è unanime. Lo vinceremo solo quando smetterà di usarlo anche chi in politica lo diffonde”.

Gozzini si è scusato prima con me e successivamente con un comunicato. È un professore di un certo livello e mai mi sarei aspettato un comportamento simile da lui, la cosa mi ha sorpreso parecchio”, ha dichiarato Frati che per domani mattina spiega di avere “già convocato il mio ufficio legale e valuteremo con i membri del collegio di disciplina tutti i provvedimenti che la normativa prevede. La cosa è delicata – sottolinea il Rettore – e credo sia opportuno fare una valutazione serena”. Il rettore spiega che, a fronte delle dichiarazioni di Gozzini, “il primo sentimento è stato quello dell’indignazione per le parole usate da un membro della nostra comunità che in un certo senso la rappresenta, anche se la cosa non è avvenuta in classe. Frasi che hanno un contenuto sessista oltre che ingiurioso, pronunciate nei confronti prima di tutto di un componente del Parlamento e in secondo luogo di una donna”.

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