Il 2020 doveva essere l’anno della “crisi” delle grandi città, eppure lo scenario degli ultimi sei mesi si rivela diverso e più complesso. In media, le abitazioni nei maggiori capoluoghi del Paese costano il doppio, e in alcuni casi addirittura il triplo, rispetto a quelle delle altre province della stessa regione. Lo dimostrano molto chiaramente i numeri riportati nell’ultimo report dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it. Vediamoli nel dettaglio.
I prezzi delle case nelle grandi città continuano a crescere
Nonostante il richiamo della natura che moltissimi italiani (e non solo) hanno avvertito, il 2020 si è chiuso con un incremento dei prezzi dello 0,9% al metro quadro per i centri con più di 250mila abitanti. Al contrario, quelli con una popolazione inferiore a questa soglia hanno registrato una lieve flessione, pari al -0,2%. Il risultato è che adesso chi cerca un trilocale di 75 mq può spendere circa 98mila euro oppure 193mila, a seconda che lo desideri in una grande metropoli o, invece in una città di dimensioni più contenute. Una differenza non certo da poco.
Milano e Roma i casi più emblematici
Lo scenario è molto simile in tutta Italia, ma il gap maggiore si registra nel Lazio e in Lombardia. A Roma servono in media 3.265 euro al metro quadro per comprare una casa, mentre a Latina ne bastano praticamente la metà, cioè 1.730 euro, e negli altri capoluoghi di provincia addirittura un terzo, o quasi: 1.260 euro a Viterbo, 1.233 euro a Frosinone e 1.140 euro a Rieti. Per non parlare poi di Milano, che nel 2020 ha visto salire i prezzi del 9,2%: un incremento stupefacente tenendo conto della diffusione dello smart working e del ricorso alla didattica a distanza nelle università. Il risultato? Il mattone meneghino vale in media quasi 3.800 euro al metro quadro contro i 1.237 euro di città più piccole come Cremona. Leggermente meno accentuate le differenze di prezzo nel Sud, ma comunque evidenti. Se prendiamo in esame la Sicilia, per esempio, notiamo che i valori medi di Palermo si attestano su 1.309 euro al metro quadro contro i 750 di Caltanissetta.
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