Tra i primi senatori a lasciare l’Aula del Senato dopo il discorso del presidente Draghi è Danilo Toninelli che si ferma a parlare con un attivista romano del M5s: “Stiamo dentro e controlliamo”, dice il senatore pentastellato al militante, “non tutti sono contenti ed è legittimo non esserlo”. I nomi di Forza Italia? “Anch’io sto male”, confida all’attivista. Poi ai cronisti: “Oggi ci sarà una fiducia, ma da domani il M5s vuole conferme: cosa farà Draghi sulla concessione autostradale ad Aspi?” e alla domanda sul rischio scissione, il senatore risponde: “Spero di no”. Elio Lannutti non è soddisfatto del discorso fatto dal presidente Draghi: “Non mi piace la squadra di governo. Io rispetto il voto degli attivisti, ma farò la mia dichiarazione di voto in aula“. Dunque Lannutti dovrebbe votare, stando al regolamento del Senato, in dissenso dal proprio gruppo: astensione o voto contrario. Come Matteo Mantero, che afferma: “Non ho ancora deciso se astenermi o votare contro, ma comunque non voterò la fiducia al governo Draghi”.

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Governo, Salvini: “Euro irreversibile? Draghi ha sempre ragione”. Anche il capogruppo Romeo glissa sul passaggio “europeista” del premier

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