Un omicidio su commissione: l’assassino ha agito su mandato di un’altra persona, entrando in casa con una copia delle chiavi, per poi mettersi alla ricerca della donna, tanto che l’aggressione è cominciata ai piani alti dell’appartamento. Gli inquirenti che indagano sull’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa con una coltellata alla gola sabato nel suo appartamento di Faenza, stanno valutando anche questa ipotesi. Tra gli elementi a sostegno di questa ricostruzione, infatti, c’è anche l’assenza di impronte, che dimostrerebbe l’eventuale premeditata prudenza e attenzione dell’assassino nel non lasciare tracce.

Per ora, grazie all’analisi di testimonianze e tabulati, gli investigatori sono convinti che Ilenia Fabbri sia stata uccisa in un tempo compreso tra 7 e 9 minuti. Alle 5.57 Arianna, la figlia che abitava con lei, ha ricevuto un messaggio dal padre Claudio, ex marito della vittima: l’uomo l’aspettava in strada. La giovane, che era già pronta, ha lasciato la madre in camera e alle 5.59 è scesa. Agli inquirenti ha specificato di avere chiuso la porta a chiave. Alle 6.06, quando i due si trovavano già in autostrada in viaggio per andare a ritirare una vettura da una concessionaria di Milano, un’amica della figlia, pure lei di nome Arianna, ospite quella notte nell’appartamento, ha chiamato la giovane per dirle di essersi barricata in camera temendo l’intrusione di un ladro a causa di rumori e grida. Sempre alle 6.06 la figlia ha chiamato la polizia lanciando così l’allarme. Alle 6.08 a chiamare la polizia sono stati alcuni vicini allarmati dalle grida provenienti dalla casa della 46enne.

Quando pochi minuti dopo la volante è intervenuta per quello si pensava fosse un furto in abitazione, ha trovato la porta del garage aperta e la donna, già vestita, in una pozza di sangue all’interno del vano uso cucina al primo dei tre piani dell’abitazione. Dalle ultime verifiche è emerso che nemmeno sulle finestre, così come sulle porte esterne, erano presenti segni di effrazione. Per quanto riguarda la dinamica dell’omicidio, sono state isolate macchie di sangue ai piani superiori: l’assassino ha cioè iniziato la sua aggressione per terminarla nel vano uso cucina al piano terra con un coltello usato da tergo. Ciò spiegherebbe anche una delle ultime novità sui rilievi: non sono state trovate impronte dell’assassino, né sulla scena del crimine né fuori dall’abitazione.

I quattro principali testimoni finora ascoltati in Commissariato sono Arianna, la figlia convivente, l’amica della figlia, Stefano, il nuovo compagno della vittima, e Claudio, il marito da cui la donna si era separata nel 2018. Sono state sentite anche le amiche della 46enne e l’avvocato civilista della vittima. Dalle verifiche è emerso che nel 2017 Ilenia Fabbri aveva denunciato il marito per maltrattamenti. Il fascicolo era stato archiviato ma tra i due ex coniugi era rimasto in piedi un contenzioso civilistico sulla divisione del patrimonio. È infatti emerso che la donna aveva fatto causa al marito, per lamentare mancati compensi per alcune decine di migliaia di euro relativi al suo impiego nell’attività di famiglia: la prossima udienza – la seconda della causa – con i testimoni delle parti, era stata fissata per il 26 febbraio davanti al giudice del Lavoro del Tribunale di Ravenna.

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