La situazione del contagio in Sicilia è critica e induce il presidente della Regione Nello Musumeci a chiedere al governo nazionale l’istituzione della “zona rossa” in tutta l’isola per 2 settimane. L’istanza sarà valutata nella cabina di regia, convocata per domani a Roma. “Ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta – spiega il governatore – domani stesso procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le ‘zone rosse’ in tutte le aree a maggiore incidenza di contagio”.

L’andamento epidemiologico nell’isola è preoccupante: da giorni si registrano oltre 1.500 casi, il tasso di positività viaggia oltre il 15%, diversi punti in più della media nazionale. Un trend preoccupante, come confermano anche i dati settimanali (6-12 gennaio) della Fondazione Gimbe di Bologna, diretta da Nino Cartabellotta. Nella settimana in esame, i casi nell’Isola sono aumentati del 12,1% rispetto al precedente rilevamento. Sono 807 i casi per ogni 100mila abitanti, con un rapporto tra casi testati e positivi che è del 29,9%. Per quanto riguarda invece il report quotidiano del ministero della Salute si registrano altri 36 vittime che portano il totale a 2.877 deceduti. In crescita anche i ricoveri negli ospedali: 1.602, 23 in più rispetto a ieri, dei quali 205 in terapia intensiva.

Il presidente della Regione Siciliana ha spiegato che “dobbiamo evitare che rimandare misure inevitabili ci costringa a restare chiusi quando il resto d’Italia riaprirà”. “Confidiamo – ha osservato Musumeci – nei ristori più volte sollecitati assieme ad altri presidenti di Regione al governo centrale e, soprattutto, nel comportamento rispettoso da parte dei cittadini. Una minoranza non deve condizionare la vita sociale ed economica della nostra comunità”.

L’istituzione della zona rossa per la Sicilia era già stata sollecitata la settimana scorsa da Musumeci, anche alla luce delle numerose richieste da parte dei sindaci. Come quella ribadita anche oggi da Leoluca Orlando, che è anche presidente di Anci Sicilia, cha ha invitato a “inasprire le restrizioni per evitare una strage”. Intanto continuano a moltiplicarsi i focolai nell’isola. Particolare preoccupazione desta quello che si è sviluppato all’interno del carcere Pagliarelli di Palermo, dove sono stati individuati 31 detenuti positivi quasi tutti asintomatici, tranne uno.

I contagiati sono stati isolati in una zona rossa all’interno della struttura carceraria e contemporaneamente sono scattati i test a tappeto su tutti i reclusi, gli agenti della polizia penitenziaria e il personale. Un altro focolaio sarebbe scoppiato negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Palermo dove, secondo le segnalazioni giunte alla Funzione pubblica della Cgil, sarebbero stati registrati almeno dieci casi tra il personale in servizio.

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