Il vicesindaco leghista di Ferrara Nicola ‘Naomo’ Lodi è finito nel registro degli indagati per istigazione alla corruzione. E con lui il consigliere comunale e compagno di partito Stefano Solaroli. La procura estense sta valutando le ipotesi di reato in merito a fatti avvenuti il 19 novembre del 2019. Solaroli incontra in forma riservata la consigliera Anna Ferraresi, fino a quel momento non sufficientemente in linea con la politica voluta da Naomo. In estrema sintesi, è considerata “una rompicazzo”, come l’ha definita Solaroli in audio poi divenuto pubblico. Il consigliere leghista, già noto oltre i confini ferraresi per il video in cui lustra la sua Beretta a letto, le offre “un posto di lavoro importante, contratto a tempo indeterminato del Comune, dipendente comunale, 1.400 euro al mese, con quattordicesima”. In cambio, le dimissioni: “Tu sai che è incompatibile con il ruolo da consigliere”.

La proposta, rifiutata da Ferraresi, prevedeva un impiego nel “nuovo servizio del trenino (un trenino turistico che guida alla visita della città, ndr). Serve una hostess che accolga le persone e gli spieghi come funziona – illustrava Solaroli – A me sei venuta in mente te prima di tutto perché sei una rompicazzo, così ti cavo dai coglioni e non ti vedo più”. Solaroli non sa però di essere registrato. E nel colloquio chiama in causa anche il sindaco Alan Fabbri e il suo vice Lodi: “Nicola è d’accordo, ne ho parlato con Alan e mi ha detto: ‘Se a lei va bene a me va bene'”. La conversazione si chiudeva con una raccomandazione: “Se lo sputi fuori mi brucio io”. Quella offerta alla dissidente fu mandata in onda da Piazza Pulita e Anna Ferraresi denunciò tutto alla procura.

Ora nel fascicolo in mano al pm Alberto Savino si parla di istigazione alla corruzione. Per Naomo, che affida la sua replica a una diretta Facebook, si tratta di una “azione di contrasto duro con l’utilizzo di esposti per attaccare una linea politica”. “So di essere totalmente estraneo ai fatti – aggiunge – Ho massima fiducia nella magistratura e so benissimo che sta facendo luce su una vicenda che doveva rimanere all’esterno. So benissimo che non c’è nessun tipo di reato, né per me, né per la giunta né per altre persone”.

Per il suo avvocato, Ciriaco Minichiello, anche lui in consiglio comunale con la Lega, “noi non dobbiamo difenderci da nulla, siamo solo iscritti nel registro degli indagati. So che sono sentite delle persone ma noi non ci hanno mai chiamato. Siamo a disposizione e ci riteniamo fuori da questa vicenda”. Per Solaroli parla il suo legale, Carlo Bergamasco, che si limita ad anticipare come ci siano “iniziative difensive in corso” e “non appena si saranno concretizzate, se del caso, verranno rese note”. Per la presunta parte offesa, Anna Ferraresi, arriva infine la voce di Fabio Anselmo: “Prendo atto della notizia – commenta l’avvocato -. La mia assistita ha vissuto un periodo difficile all’interno di un contesto intollerabile che si è protratto per molto tempo e che aveva reso difficoltosa la sua attività di consigliere comunale”.

Articolo Precedente

Fondazione Open, la procura di Firenze dice no al trasferimento delle indagini a Roma chiesto da Matteo Renzi

next
Articolo Successivo

Fondi Lega, Sostegni chiede di patteggiare 4 anni e 10 mesi. Mentre i due commercialisti del Carroccio non rispondono ai pm

next