“Abbiamo il 99% del nostro personale che sta facendo un lavoro immane ma una piccola percentuale di farabutti cerca di non fare il proprio dovere”. La frase detta sabato durante una diretta facebook da Vincenzo De Luca sta scatenando le critiche dei sindacati dei medici e degli anestesisti, che si dicono “attoniti” e offesi. Il presidente della Campania aveva spiegato di riferirsi ai casi di chi “quando arriva la richiesta di mandare qualcuno in terapia intensiva alle otto di sera dice che non ci sono posti liberi perché magari poi deve fare la nottata“. “E’ capitato”, sostiene, “poi ci chiamavano dal 118 e riferivano che dall’ospedale x avevano detto che non c’era un posto libero”.

I medici in prima linea contro il Covid però non ci stanno: “E’ assolutamente offensivo per una categoria di professionisti che sta rischiando la vita ogni giorno da molti mesi, per garantire l’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini campani”, scrive in una lettera aperta a De Luca Giuseppe Galano, presidente campano della Associazione anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica. “Presidente, forse le sarà sfuggito che le chiamate della Centrale 118 vengono indirizzate ai referenti delle strutture Covid 19 che appartengono alle direzioni sanitarie, per cui le chiamate non vengono assolutamente intercettate dagli anestesisti rianimatori”. “Se c’è chi sbaglia dolosamente, paghi, ma è inaccettabile che, a pagare per presunti pochi delinquenti, siano, in termini mediatici, gli anestesisti rianimatori e gli innumerevoli professionisti che stanno lottando in prima linea in una guerra difficilissima”. L’Associazione “si riserva di denunciare nelle sedi competenti le inadempienze dei direttori generali, direttori sanitari aziendali e di presidio e dei direttori di Uoc, qualora non provvedano ai compiti a loro assegnati di pianificazione, programmazione e gestione, soprattutto sulla sicurezza sul lavoro, che mettono a rischio i lavoratori e la stessa cittadinanza”.

I sindacati Anaao Assomed, Aaroi Emaac, Cimo, Cgil Fp Medici e Dirigenti sanitari, Federazione Cisl Medici, Uil Fpl Medici, Fvm, Fassid, Fesmed e Anpo Ascoti Fials Medici in una nota congiunta si dicono “attoniti, stupiti dalle dichiarazioni di chi dovrebbe tutelare i medici e gli operatori sanitari che identificano, seppur in minima parte, la classe medica come ‘farabutta’”. “Quei ‘farabutti’ – aggiungono i sindacati – reggono da anni un sistema sanitario regionale alla canna del gas a causa di ‘veri farabutti’ che hanno violentato, distrutto, utilizzato la sanità come un bancomat. Quei ‘farabutti’ in questo stato di crisi si sono caricati sulle spalle la cura di migliaia di pazienti nonostante disservizi e disorganizzazione, pagando un prezzo altissimo. Quei ‘farabutti’ rischiano ogni giorno, a causa della sordità congenita istituzionale, la vita sul campo e nonostante tutto ci sono e non si tirano indietro. Quei ‘farabutti’ hanno lavorato fino a oggi con un bavaglio a causa dei turni massacranti, del senso di impotenza e di frustrazione e dello spirito di abnegazione, ancor più che di decreti spazzatura”.

Le “illazioni non fanno altro che alimentare, in modo del tutto ingiustificato, una rabbia da parte della popolazione verso gli operatori sanitari che ogni giorno, con abnegazione svolgono il loro lavoro, quando in questo momento servirebbe infondere alla popolazione fiducia e tranquillità. Siamo stanchi di illazioni signor presidente De Luca, se ha prove di farabutti vada in Procura e sporga denuncia, noi ci costituiremo parte civile”.

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