Non ce l’ha fatta. Il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri non riuscirà entro il 31 ottobre a distribuire in tutte le scuole i banchi monoposto e le sedie innovative. Sui 2,4 milioni di arredi promessi, a fine mese ne mancheranno ancora 650mila circa. In sei settimane sono stati portati nelle scuole 1,5 milioni di banchi, sette volte e mezzo la produzione annua italiana ma a rallentare l’operazione sbandierata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sono stati diversi fattori: la difficoltà di produzione da parte delle aziende che hanno vinto la gara d’appalto e soprattutto i problemi di distribuzione legati al fatto che con l’aumento dei contagi, molte scuole hanno chiuso.

Tutto rinviato. Negli uffici del commissario nessuno se la sente di comunicare una nuova data entro la quale sarà tutto consegnato ma Arcuri è al lavoro per assicurare alle scuole la fornitura dei banchi entro il mese di novembre.

Un ritardo che molti avevano previsto, soprattutto le aziende incaricate (undici in totale, sei tramite bando, cinque per affidamento diretto). “I problemi maggiori si sono verificati – spiegano dallo staff di Arcuri – per la mancanza delle materie prime necessarie alla realizzazione dei banchi. Nel giro di poco tempo le ditte hanno dovuto reperire ciò che era necessario per costruire 2 milioni di banchi e 400 mila sedute innovative”.

Ma non solo. Arcuri si è accorto nel corso del mese di ottobre che c’era un rallentamento anche nella distribuzione del materiale: “I trasportatori hanno trovato le scuole chiuse causa Covid tant’è che siamo intervenuti anche con un nostro distributore ma non è bastato a risolvere il problema”.

Difficile stabilire chi resterà senza banchi, visto che il problema riguarda soprattutto quest’ultimi. Le sedie con le rotelle sono state quasi tutte consegnate. Nelle scuole primarie come aveva garantito il Commissario, il materiale è arrivato. In previsione di un ritorno alla didattica a distanza hanno pensato che fosse stato meglio privilegiare i più piccoli.

È cambiato, invece, il calendario previsto da Arcuri e consegnato ai dirigenti scolastici il 3 settembre scorso. In quella lettera il commissario scriveva: “Nella seconda parte del mese di ottobre la distribuzione si concluderà con le regioni che hanno fatto maggiori richieste (Lazio, Campania e Sicilia) dando priorità a quelle più colpite dalla pandemia”.

Un cronoprogramma stravolto dagli eventi e dalla curva dei contagi: la Campania e l’Umbria hanno preceduto altre zone. Intanto le aziende interessate hanno aumentato la loro operatività organizzando i turni di lavoro in maniera diversa per intensificare la produzione. Ci sono ditte che arrivano a realizzare 2000-2500 banchi al giorno. Venerdì scorso ne mancavano ufficialmente 900mila. Questa settimana sarà fatto tutto il possibile ma è ormai certo che a fine mese la maxi distribuzione non sarà terminata e lascerà molti presidi nei guai.

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