Un “prototipo validato” entro la fine dell’anno, ma la distribuzione è lontana. I tempi per avere a disposizione un vaccino contro il Sars-Cov-2 restano incerti. Il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, si esprime in maniera ottimistica, ma si sente di escludere solo che bisognerà attendere il 2022 perché la maggior parte della popolazione lo abbia a disposizione. Mentre Andrea Crisanti parla di “tanti mesi” per la distribuzione. “Mandare messaggi dicendo che avremo il vaccino fra uno o due mesi sicuramente intercetta le aspettative di tutti quanti, ma lo vedo piuttosto irrealistico”, dice l’ordinario di microbiologia all’Università di Padova a Sky TG24. “Forse – ha spiegato – fra due mesi qualcuno dirà che abbiamo un vaccino, ma tra dirlo e fare uno studio pilota e poi distribuirlo passano tanti mesi”.
Eppure, secondo Guerra, la situazione “è abbastanza chiara”. Ovvero: ci sono tre prodotti candidati che “hanno iniziato il deposito dei dossier” registrativi, “quindi le agenzie regolatorie li stanno esaminando, e ne abbiamo altri 29-30 in fase clinica avanzata”. Molti, aggiunge il direttore aggiunto dell’Oms, “stanno dando risultati preliminari piuttosto buoni”. Dunque, spiega, “entro la fine dell’anno” esisterà “il prototipo validato”, dice ad Agorà su Rai 3.
Poi “comincerà la produzione industriale” e si delineerà “la strutturazione di una logistica estremamente complicata”, prosegue l’esperto. Ma per avere un’effettiva disponibilità del vaccino anti Sars-CoV-2 la maggioranza della popolazione dovrà davvero aspettare il 2022? “Sinceramente non credo – risponde Guerra – Stanno andando avanti degli accordi industriali con i grossi bacini produttivi, non soltanto localizzati in Europa, ma anche delocalizzati”.
Per esempio: “L’India è il gigante della produzione del vaccino in tutto il mondo”, da lì “forniscono tutti quanti, sono stati contattati e hanno già avanzato una serie di proposte industriali”. Per il rappresentante dell’Oms, “probabilmente sarà molto più un problema di equità economico-finanziaria: bisognerà calmierare la componente commerciale in modo che tutti quanti abbiano veramente la possibilità di accedere al vaccino”. Ma “questo sta già avvenendo, la negoziazione è in corso”.
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