Ora è ufficiale: Carlo Calenda scende in campo alle prossime elezioni per diventare sindaco di Roma: “È un dovere e una grande avventura”, dice a Che tempo che fa su Rai3. Per ora si tratta di una candidatura a titolo personale, ma le trattative nel campo del centrosinistra sono in corso: “Non posso parlare per il Pd, partecipo a un tavolo“. L’ex ministro dello Sviluppo economico scioglie quindi tutte le riserve, anche se respinge sin da subito l’idea di competere con altri esponenti del centrosinistra per guadagnarsi la candidatura: “Fare le primarie oggi sarebbe complicato, farle più avanti significherebbe parlarci addosso per mesi“.

Come già trapelato nei giorni scorsi, quindi, l’ex ministro dei governi Renzi e Gentiloni si candida con la sua creatura Azione per conquistare la Capitale, ma l’auspicio è che intorno al suo nome ci sia “un appoggio largo. Il Pd dovrebbe sostenere la mia candidatura se pensano sia la persona adatta a governare Roma”. Una invito che Calenda rivolge direttamente a Nicola Zingaretti, accusando il suo partito di aver “cambiato idea” sul Movimento 5 stelle: “Il Pd diceva mai con i pentastellati e hanno cambiato idea, io sono ancora là“. Nel corso dell’intervista, Calenda non risparmia attacchi proprio agli alleati dei dem al governo: “La politica è anche mettere le persone giuste al posto giusto ed entrambi pensiamo che la gestione 5 Stelle di Roma sia stata disastrosa, visto che tutti gli indicatori sono peggiorati”.

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