“Non ci aspettavamo questi dati. Quasi mille in più rispetto al giorno precedente a fronte di 5 mila tamponi in più sono tanti”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Lazzaro Spallanzani e componente del Comitato tecnico-scientifico del governo. “Il monitoraggio settimanale effettuato dalla cabina di regia del ministero della Salute e dell’Iss analizza con particolare attenzione il livello di ospedalizzazione e di occupazione delle terapie intensive. Al momento questo livello è controllato in tutte le regioni – spiega il professore -. Purtroppo non è escluso che possa salire. Certo è che non bisogna abbassare il livello di attenzione, anzi dovremmo alzarlo”. Se i dati dovessero continuare a crescere “potrebbe essere necessario considerare anche la possibilità di misure ulteriori”.

Ippolito attribuisce il boom di contagi principalmente “all’incremento del tasso di mobilità della popolazione, alla coda lunga delle vacanze, all’abbassamento della guardia in alcune situazioni come la movida notturna”. La situazione “è in rapida evoluzione, il virus circola in maniera sostenuta e gli ultimi dati sono fonte di preoccupazione”. Invece i primi numeri arrivati dal Ministero dell’Istruzione “sono incoraggianti: nelle prime due settimane di lezione, tra il 14 e il 26 settembre, i casi di positività sono stati dello 0,05% tra gli insegnanti e dello 0,02% tra gli studenti. Per capirsi, stiamo parlando di meno di 2.000 casi su una popolazione complessiva superiore agli 8 milioni di persone”.

La resistenza da parte di tante persone a rispettare le regole dipende “in parte” dal non aver compreso che la responsabilità è nostra come potenziali diffusori: “Sono persone che non hanno alcuna coscienza collettiva e ritengono sì utili le regole, ma solo per gli altri così loro possono farne a meno.”. Intanto sulla validazione dei test salivari il ministero della Salute ha pubblicato una circolare “redatta anche sulla base dei test effettuati dal laboratorio di virologia dello Spallanzani, rispetto alla quale non c’è nulla da aggiungere. La tecnologia però sta viaggiando a gran velocità, e non è escluso che a breve possano essere disponibili soluzioni più semplici”.

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