Mancano i soldi degli sponsor, mancano gli introiti degli stadi, ci sono costosi protocolli di sicurezza da rispettare, con le incognite sanitarie che si sommano a quelle economiche. Mentre i calciatori hanno minacciato lo sciopero (rientrato in extremis, per ora). Sono le condizioni in cui si presenta la Serie C nel weekend della ripartenza del campionato: è la categoria del pallone professionistico che più ha sofferto l’emergenza coronavirus e che, data una situazione già precaria, ora rischia di subire il colpo di grazia. La stagione parte tra gli interrogativi dovuti al Covid e quelli dovuti alla tenuta delle società: emblematico il caso del Trapani, iscritto al campionato senza avere fatto una squadra.

Lo scontro tra AIC e Lega Pro – Le incertezze sono cominciate ancor prima dell’inizio della stagione, con lo sciopero dei calciatori indetto dall’Aic. Un proposito ritirato solo alla vigilia del calcio d’inizio, venerdì 25 settembre, con l’accordo tra Lega Pro e associazione calciatori. Nel mirino era finita la norma, introdotta quest’anno, delle liste che possono contenere un massimo di 22 giocatori. Una misura pensata per salvaguardare economicamente le società in questo momento di difficoltà che però non è andata giù ai calciatori. Una presa di posizione che il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli aveva definito come un “errore micidiale” che poteva “portare al crac del calcio italiano”. Po è arrivata la mediazione della Figc: l’accordo prevede l’estensione delle liste a 24 giocatori, più l’inserimento di un nato nel 2001.

Protocollo sanitario e riapertura degli stadi – Ma non c’è solo il rischio di uno sciopero a destabilizzare la terza serie italiana. Gli sponsor sono ai minimi e le società non incassano niente dai botteghini da inizio marzo. A questi si aggiungono ricavi televisivi che non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli dei club di B e, sopratutto, di A. Il presidente Ghirelli, a inizio settembre, aveva indicato le priorità per evitare il crac e lenire un poco le difficoltà delle società: allungamento dell’intervallo temporale per gli esami da tampone con regole di applicazioni del protocollo più semplice per alleggerire organizzazione e costi. Poi la riapertura degli stadi, partendo con una percentuale di abbonati. Indicazioni su cui sta lavorando il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Dal 7 ottobre prossimo, infatti, è possibile una riapertura parziale degli impianti sportivi, con una percentuale di ingressi rispetto alla capienza. “Non c’è dubbio – ha dichiarato il ministro pochi giorni fa – che senza i tifosi manchi un pezzo fondamentale. La presenza del pubblico è importante, soprattutto per le serie minori come Lega Pro e Dilettanti che vivono degli introiti da biglietteria”. La proposta della Lega Pro è di arrivare a riempire gli stadi per una misura del 25/30%. Una prospettiva che si lega alla speranza di portare a termine regolarmente la stagione.

Il caso Trapani – Alle difficoltà economiche generali si aggiungono i problemi specifici delle singole società. Il Catania comincerà il campionato da -4 a causa del mancato pagamento degli stipendi. Poi c’è il caso del Trapani. Retrocessa dalla serie B – a causa dello stesso motivo aveva avuto una penalizzazione di due punti – la società siciliana non è stata in grado di organizzare regolarmente gli allenamenti: domenica però è in programma l’esordio casalingo contro la Casertana. Nonostante le difficoltà economiche, il Trapani è riuscito a iscriversi al campionato grazie allo slittamento al 24 agosto della scadenza per presentare la domanda. A luglio il club ha ricevuto un contributo straordinario di circa 250mila euro dalla Figc e ha visto entrare nelle proprie casse anche una tranche prevista dalla mutualità dalla Lega B. Solo grazie a questa liquidità la società è riuscita ad ottenere il via libera per l’iscrizione al campionato. La società è senza certezze sulla proprietà, mentre i dipendenti denunciano di non percepire stipendio da ormai quattro mesi. Pettinari e Luperini – i due giocatori più importanti in rosa – hanno diverse richieste e non è escluso che possano richiedere la risoluzione del contratto. Così come altri membri della rosa. Domenica potrebbe scendere in campo la Primavera.

Twitter: @giacomocorsetti

Articolo Precedente

Ti ricordi… Quando Bjorklund del Vicenza disse no a Moggi che lo voleva gratis alla Juve: ‘Soldi anche ai veneti, in Italia grazie a loro’

next
Articolo Successivo

Meno tamponi ai calciatori: in Serie A cambia il protocollo per il Covid. Spadafora: “Test solo 48 ore prima delle partite”

next