Nel giorno in cui riparte ufficialmente la scuola, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita a Vo’ Euganeo, il comune veneto diventato uno dei primi focolai di coronavirus d’Italia, come gesto simbolico di vicinanza. Nel discorso che ha rivolto agli studenti ha parlato del grande ruolo svolto dagli insegnanti durante i mesi di lockdown, dell’emarginazione che hanno sofferto alcuni alunni e dei limiti e delle opportunità della didattica a distanza, che ha mostrato l’esigenza di infrastrutture più potenti. “Conosco i ritardi e le difficoltà – ha detto, riferendosi alle tante questioni ancora irrisolte, dai banchi alle cattedre vuote – so bene che ne nasceranno alcune polemiche. Ma un Paese non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola”.

“Quello che sta per iniziare non sarà un anno scolastico come gli altri”, ha detto il presidente della Repubblica durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, dal titolo ‘Tutti a scuola’, che si è tenuta nel giardino della scuola primaria ‘Guido Negri’ del comune in provincia di Padova. Proprio a Vo’ fu accertato il primo decesso in Italia per coronavirus. La prima campanella in realtà era già suonata lunedì scorso, ma la visita del Capo dello Stato ha segnato ufficialmente la ripresa delle lezioni post Covid, dopo sei mesi di chiusura, che oggi ha definito una decisione “necessaria e dolorosa“.

“La cultura antidoto al virus della violenza” – Un pensiero poi è stato rivolto a Willy Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro. “Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza – ha detto il Capo dello Stato – Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità”. Proprio per questo, ha aggiunto, “la scuola, la cultura, il confronto continuo sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione. In coerenza con questi valori occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social”.”

“Non è un ritorno al passato, dobbiamo investire sull’istruzione” – Nel suo intervento, accolto da lunghissimi applausi, il Capo dello stato ha ricordato la Costituzione, che all’articolo 34 definisce la scuola “aperta a tutti”, quindi “inclusiva e democratica”. A questo impegno, oggi sono chiamate tutte le istituzioni, prosegue Mattarella. “L’emergenza ha posto l’evidenza sulle fragilità di lungo corso, ma il ritorno a scuola ci offre l’opportunità di fare un salto di qualità“. Poi ha aggiungere che “il ritorno a scuola non è un ritorno al passato, dobbiamo investire sull’istruzione”. Investimento che passa soprattutto dai docenti: “Dobbiamo fare in modo che i migliori laureati abbiano come obiettivo l’insegnamento. Professione di valore e gratificante, che deve riscuotere il dovuto riconoscimento sociale”. Parlando dei limiti emersi in questi mesi, Mattarella ha insistito sulla necessità della banda larga in tutto il Paese. Ha anche ricordato il costo del lockdown, pagato soprattutto dalle categorie più fragili: “A subire le conseguenze più pesanti sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile”.

“Diritto allo studio di pari passo con la salute: siamo tutti responsabili” – Il presidente ha anche sottolineato che il “diritto allo studio deve andare di pari passo con il diritto alla salute” e si è rivolto ai ragazzi, richiamandoli alla “responsabilità” di ciascuno: “Occorre mantenere un adeguato livello di precauzione finché non cesserà la grande pericolosità del virus. Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri”. Nel suo intervento ha ricordato anche la collaborazione tra famiglie e scuole, un rapporto “che sembrava essersi incrinato”, ma che ha ritrovato la necessaria cooperazione durante i mesi difficili delle lezioni a distanza.

L’intervento della ministra Azzolina – A Vo’ Euganeo era presente anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha parlato di “un momento storico”: “Non si tratta solo di ricostruire, di ripartire, ma, soprattutto, di trasformare le difficoltà in occasioni di rinnovamento”. Oggi alcuni presidi hanno dovuto fare i conti con difficoltà logistiche e con i primi casi di positività. “Ci saranno casi da gestire di possibili contagi, anzi ci sono già stati, ma non dobbiamo avere paura – ha detto la Azzolina – li affronteremo insieme“. Le difficoltà, secondo la ministra, sono inevitabili: “Non possiamo dimenticare quanto passato in questi mesi o fingere di non ricordare che la pandemia si è presentata alle nostre porte senza preavviso, travolgendo ogni cosa, e che è ancora in mezzo a noi. Dovremo utilizzare questo momento per ritrovare uno spirito di condivisione, di massima collaborazione”, ha concluso

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