La situazione delle infezioni da legionella a Busto Arsizio, in provincia di Varese, è “sotto controllo”. Ad assicurarlo, dopo i 16 casi e un decesso di venerdì, è l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. “La situazione dei casi di legionella a Busto Arsizio è assolutamente sotto controllo, la maggior parte dei pazienti è già stata dimessa”, ha affermatoGallera. I pazienti sono 11 uomini e cinque donne, per 15 di loro è stato necessario il ricovero in ospedale, mentre per una persona è stata è stata sufficiente l’osservazione in Pronto Soccorso.

Le prime analisi mediche dei casi hanno accertato che i primi sintomi – fra cui la febbre – risalgono ad alcuni giorni fa. L’età delle persone contagiate va da 58 a 92 anni. L’Ats Insubria ha attivato i prelievi di acqua nelle abitazioni delle persone colpite dal batterio e nella rete idrica, oltre a campionamenti nelle torri di raffreddamento dell’acquedotto. Inoltre “sono stati allertati i medici di base della zona – aggiunge l’assessore – affinché venga prestata una particolare attenzione ai sintomi tipici della legionella”.

La sintomatologia può essere varia: si possono avere forme asintomatiche, quadri clinici simil-influenzali fino ad arrivare ad una grave forma di polmonite. La malattia ha un’incubazione che varia da 2 a 10 giorni. È più frequente negli anziani con patologie croniche, nei soggetti immunodepressi e nei fumatori.

La legionella è un batterio che vive negli ambienti acquatici, ad esempio impianti idrici, serbatoi e tubature, dove si moltiplica a temperature comprese tra 25-45 gradi e in presenza di stagnazione, incrostazioni e sedimenti. In una nota, l’assessorato al Welfare ricorda che al di sotto dei 20 gradi – la temperatura dell’acqua fredda dei rubinetti – la legionella non cresce e non è pericolosa.

“Sono stati attivati i contatti tra il laboratorio microbiologico di Busto Arsizio, L’Ats e L’Istituto Superiore di Sanità per facilitare l’invio di campioni umani ed ambientali”, aggiunge Gallera. Le analisi di laboratorio sono in corso. In via precauzionale, ha concluso l’assessore, è stata “eseguita una iperclorazione dell’acqua” e “sono in corso ulteriori accertamenti igienici e sanitari previsti dai protocolli di sicurezza”.

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