La capienza massima fissata all’80 per cento: è il punto su cui governo ed enti locali hanno trovato l’accordo. La Conferenza Unificata ha dato il via libera alle nuove linee guida sul trasporto pubblico locale: il testo con le misure per il contenimento della diffusione del coronavirus ha incassato il parere positivo all’unanimità di Regioni, Comuni e Province. A bordo dei mezzi pubblici “è consentito un coefficiente di riempimento non superiore all’80%, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti”, annuncia una nota del Mit. Un limite che potrà essere superato, arrivando quasi al 100%, installando “separazioni removibili” tra i sedili, come si legge nelle linee guida. Per gli scuolabus invece resta la possibilità di viaggiare con i posti pieni per un massimo di 15 minuti. I mezzi, sui quali bisognerà continuare ad indossare la mascherina, dovranno essere forniti di dispenser per l’igienizzazione e dovranno essere sanificati garantendo un ottimo ricambio d’aria. Il governo, inoltre, stanzierà nella legge di Bilancio 200 milioni per le Regioni e 150 per Comuni e Province per i servizi aggiuntivi di trasporto, un aumento delle linee che potrà avvenire anche utilizzando i mezzi di privati.

Il nodo della capienza è legato innanzitutto alla ripresa dell’anno scolastico, accompagnata dal probabile rientro in ufficio di molti lavoratori dopo le ferie estive e lo smartworking. Per queste le Regioni, parlando di “rischio caos”, avevano chiesto una deroga alla regola dei posti alternati. La vera prova del nove del post-lockdown è in programma il 14 settembre, quando suonerà la prima campanella ufficiale nelle scuole di quasi tutta Italia. È importante quindi, scrive il ministero dei Trasporti, “la differenziazione e il prolungamento degli orari di apertura degli uffici, degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici e delle scuole”. Soddisfatto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia: “La volontà di fare il bene dei nostri ragazzi – ha detto – ha fatto superare polemiche e ostacoli e permesso di raggiungere un obiettivo fondamentale: permettere a tutti gli studenti di arrivare a scuola e di farlo in sicurezza”. Anche per il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che ha rappresentato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in sede di Conferenza Unificata, si tratta di un “accordo positivo“.

La nota del ministero
“A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale, dei mezzi del trasporto ferroviario regionale e degli scuolabus del trasporto scolastico dedicato è consentito, in considerazione delle evidenze scientifiche sull’assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai dati disponibili, un coefficiente di riempimento non superiore all’80%, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti”, scrive il Mit in merito alla capienza. “Tale coefficiente di riempimento – prosegue la nota – è consentito anche in relazione al ricambio dell’aria interna dei veicoli di superficie e dei treni metropolitani. Infatti la maggior parte degli impianti di climatizzazione consente una percentuale di aria prelevata dall’esterno e un ricambio ad ogni apertura delle porte in fermata. Inoltre per i tram di vecchia generazione è possibile l’apertura permanente dei finestrini“. “Potrà essere aumentata la capacità di riempimento, oltre il limite previsto, esclusivamente nel caso in cui sia garantito un ricambio di aria e un suo filtraggio attraverso idonei strumenti di aereazione che siano preventivamente autorizzati dal Cts“, specifica ancora il Mit.

Al fine di aumentare l’indice di riempimento dei mezzi di trasporto potranno infatti “essere installati separazioni removibili tra i sedili”: “è in corso un accordo tra Mit-Inail e Iit per individuare il materiale idoneo per consentire la separazione tra una seduta e l’altra”. Sulle metropolitane, sugli autobus e su tutti i mezzi di trasporto pubblico locale “devono inoltre essere installati appositi dispenser” per l’igienizzazione delle mani. Le linee guida, scrive il Mit, confermano anche la deroga al distanziamento per i congiunti: “Nel trasporto pubblico locale il distanziamento di un metro non è necessario nel caso si tratti di persone che vivono nella stessa unità abitativa, nonché tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili”. “Si raccomanda, infine, l’utilizzo dell’App ‘Immuni’ ai fini del controllo della diffusione del virus”, si legge nella nota.

Inoltre, per aumentare le corse dei mezzi di trasporto, soprattutto durante le ore di punta, “possono essere destinate ai servizi di linea per trasporto di persone anche le autovetture a uso di terzi attraverso procedure semplificate per l’affidamento dei servizi”. “Viene previsto da parte del governo nella Legge di Bilancio lo stanziamento di 200 milioni per le Regioni e 150 per Comuni e Province per i servizi aggiuntivi di trasporto ritenuti indispensabili per l’avvio dell’anno scolastico. Le risorse già previste per i mancati introiti delle aziende del Tpl potranno infatti essere utilizzate anche per servizi aggiuntivi”, si legge nella nota.

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