Avrà l’obbligo di restare a casa dalle 22 alle 7, non potrà entrare a Milano e a Sesto San Giovanni e dovrà restare lontano almeno 3 chilometri da qualsiasi stadio in cui si svolgono partite di calcio. Il capo ultras del Milan e leader del gruppo Curva Sud, Luca Lucci, è stato sottoposto a sorveglianza speciale per tre anni e ha subito un provvedimento di confisca da 1,2 milioni di euro che fa seguito al sequestro avvenuto il 24 giugno dello scorso anno. Lucci è noto anche perché, nel dicembre 2018 durante la festa per i 50 anni della curva rossonera all’Arena Civica di Milano, strinse la mano all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Gli scatti dell’Ansa scatenarono la polemica politica. In un primo momento, il leader della Lega non prese le distanze, anzi rivendicò il saluto dicendo che in curva “ci sono tante brave persone” e annunciò che la mafia sarebbe stata sconfitta in “qualche mese”. Poi fece marcia indietro, spiegando di non sapere chi fosse Lucci e di averlo incontrato per la prima volta in quell’occasione.

Fra i beni confiscati che raggiungono un valore complessivo di 1,2 milioni di euro, una villetta di due piani a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, un’auto Audi Q5, dieci orologi di lusso Rolex, i saldi di tre conti correnti bancari e il locale ‘Clan 1899’, a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, luogo storico di raduno degli ultras del Milan, già oggetto di indagini in passato per reati inerenti gli stupefacenti. Lucci, si legge nel provvedimento di 94 pagine della Sezione misure di prevenzione presieduta da Fabio Roia, è “socialmente pericoloso”, mentre i giudici descrivono il Clan 1899 come la “base operativa per riunioni” su traffici di droga, in cui sarebbe stato coinvolto lo stesso Lucci, 38 anni.

Le misure di prevenzione sono state applicate in considerazione dell’“elevato profilo criminale” dell’uomo, che nel corso degli anni “ha preso parte a episodi violenti legati al mondo delle tifoserie, stringendo legami con soggetti coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti gestito dalla criminalità organizzata” ed “elemento della ‘filiera’ del traffico di stupefacenti, legata al mondo degli ultras”. Negli anni diverse indagini hanno ricostruito i legami personali di Lucci con “importanti pregiudicati”, come Giancarlo Lombardi, detto Sandokan, e Daniele Cataldo, pluripregiudicato per stupefacenti.

Il capo ultras rossonero è stato condannato anche per gravi reati contro la persona e, in particolare, per le lesioni gravissime (perse un occhio) provocate nel 2009 a un tifoso dell’Inter nel corso del derby di Milano del 15 febbraio di quell’anno. Più di recente, il 15 maggio 2018, Lucci è stato arrestato, perché ritenuto responsabile della compravendita di ingenti quantitativi di droga, ricevuta nel ‘Clan 1899’ di Sesto San Giovanni, coinvolto nel provvedimento di confisca di oggi. Dopo le due sorveglianze speciali applicate nel 2019 agli ultras dell’Inter – Massimo Piovella e Nino Ciccarelli – per i fatti di Inter-Napoli del 26 dicembre 2018, si tratta della prima sorveglianza speciale applicata ad un ultras del Milan.

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