Obiettivo Marte. Ci provano anche gli Emirati Arabi Uniti. Diretta verso il Pianeta rosso è partita la sonda Amal (Speranza). Il lancio, che era stato rimandato per maltempo. è avvenuto dalla stazione del Centro spaziale di Tanegashima, nella prefettura di Kagoshima, nel sud-ovest del Giappone. Si tratta del primo di una serie di lanci, che coinvolgerà anche Cina e Stati Uniti. Amal avrà il compito di studiare l’atmosfera di Marte e rappresenta il primo passo per un Paese che vuole cimentarsi nella ricerca spaziale negli anni a venire.

La sonda è stata spedita nello spazio a bordo del razzo ‘H-IIA’ della Mitsubishi alle 6,58 di mattina, ora locale, dopo che il suo decollo è stato rimandato per cinque giorni. Dopo essersi separato con successo dal razzo, ora la sonda è sta affrontando il suo viaggio in solitaria di sette mesi verso Marte, per arrivare nell’anno in cui gli Emirati Arabi Uniti celebreranno il cinquantesimo anniversario dalla loro formazione. “Gli Emirati Arabi Uniti sono ora membri del club. Impareremo di più e ci impegneremo di più e continueremo a sviluppare il nostro programma di esplorazione dello spazio” ha dichiarato il capo dell’Agenzia spaziale degli Emirati, Mohammed Al Ahbabi. Una missione di successo su Marte potrebbe rappresentare il futuro per la stabilità economica di un Paese dipendente dal petrolio. Il desiderio è quello di trasformare il Paese in uno dei leader nella ricerca spaziale e, dopo aver inviato il primo astronauta meno di un anno fa, ora il progetto è quello di costruire una colonia umana su Marte.

Per la realizzazione della sonda, gli scienziati degli Emirati hanno stipulato una collaborazione con Boulder, l’università del Colorado, Berkley in California e l’Arizona State University. Assemblata a Boulder, la sonda è stata poi trasportata in Giappone per il lancio. Il costo del progetto è stato di circa 200 milioni di dollari. Al suo interno trasporta trasporta tre strumenti per lo studio dell’atmosfera e per il monitoraggio del clima del pianeta rosso per i prossimi due anni. È stata programmata per seguire l’orbita di Maven, la sonda della Nasa inviata su Marte nel 2014. Dall’orbita marziana, nei due anni previsti per la sua attività Amal è destinata a produrre la prima mappa globale del meteo marziano, osservando il pianeta giorno e notte con ricognizioni complete ogni 55 ore. I risultati aiuteranno inoltre a preparare le future missioni umane.

Altre due missioni spaziali su Marte sono attese nei prossimi giorni. La Cina punta a esplorare la superficie del pianeta rosso alla ricerca di acqua con un lancio previsto per questo giovedì. Gli Stati Uniti, invece, sono pronti a lanciare Perseverance, un rover che dovrà raccogliere rocce e campioni di terreno da inviare poi sulla Terra. Il suo lancio è previsto per il 30 luglio. La Nasa invierà il suo rover sulla superficie marziana e l’elemento nuovo è nel fatto che la nuova missione ha il compito di aprire la strada che entro il 2031 dovrebbe permettere di riportare a Terra e primi campioni di rocce dal suolo di Marte. Grande assente è l’Europa, che non ha potuto approfittare della posizione favorevole del pianeta per lanciare il rover ExoMars 2020, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della russa Roscosmos, a causa di ritardi tecnici e dovuti all’emergenza Covid 19 e che dovrà perciò attendere il 2022, quando Marte si avvicinerà nuovamente alla Terra.

In una data non ancora precisata verso fine luglio sarà la volta della Cina con la missione Tianwen-1, che significa “Ricerca della verità celeste” e che nel febbraio 2021 prevede di portare sia un veicolo nell’orbita marziana sia, sul suolo del pianeta rosso, un rover equipaggiato con 13 strumenti. Mai finora nessun veicolo spaziale cinese ha avuto un obiettivo così distante e l’obiettivo studiare l’atmosfera marziana, la struttura interna e la superficie del pianeta, con una particolare attenzione alle tracce della presenza di acqua e a eventuali segnali di forme di vita. Fra il 30 luglio e il 15 agosto, infine, sarà la volta di Perseverance. La missione, il cui lancio è previsto dalla base dell’aeronautica statunitense a Cape Canaveral (Florida), dovrebbe arrivare a destinazione nel marzo 2021 per circa due anni raccogliere i primi campioni del suolo marziano destinati a essere inviati sulla Terra, probabilmente entro il 2031. Sono rocce preziose perché potrebbero contenere gli indizi sulla presenza, passata o meno, di forme di vita marziana.

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