“A volte ci vogliono anni, decenni ma alla fine la verità deve riuscire a trionfare”. Il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho è stato venerdì a Reggio Calabria dove si è conclusa la requisitoria del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo nel processo ’Ndrangheta stragista che vede alla sbarra il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, referente della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Accusati dell’omicidio dei due carabinieri Fava e Garofalo avvenuto il 18 gennaio 1994, per entrambi il procuratore Giovanni Bombardieri ha chiesto l’ergastolo. “Partendo dalle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, – ha spiegato il capo della Dna Federico Cafiero De Raho – si è poi sviluppata un’indagine enorme che ha consentito di evidenziare quanti accorgimenti e accordi vi siano stati”. De Raho, inoltre, ha sottolineato che le “ricostruzioni di questo processo sono in linea con gli approfondimenti di altre procure distrettuali”.

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